Firenze, 7 dicembre 2010 - «NOI SIAMO lo Stato e non ci faremo intimidire da uno sciopero». Sale la tensione tra ministero dei beni culturali e ambientali e i 350 lavoratori delle imprese concessionarie dei servizi del polo museale.
L’iniziativa di protesta col blocco dei musei fiorentini per il ponte dell’Immacolata ha reso più tesi i rapporti portando il Direttore generale per la valorizzazione del patrimonio culturale, Mario Resca, a ipotizzare anche un’apertura a ingresso gratuito dei musei.
 

Direttore Resca, come giudica questa protesta?
«Irrituale e illegittima. Ha poco a che vedere col merito dei problemi, mi sembra più una strumentalizzazione politica. Nei giorni scorsi ho parlato col sindaco di Firenze per esprimere tutta la mia preoccupazione in proposito, e anche lui ha concordato con me nel ritenere illegittimo questo sciopero, che ha causato non pochi disagi».
 

Ma qual e’ lo stato della trattativa?
«Intanto non si tratta di dipendenti statali, ma dei dipendenti dei concessionari dei servizi per il polo museale. Da tre anni è scaduto il contratto per l’assegnazione dei servizi, quindi le gare andavano rifatte per forza. C’è una trattativa in corso a Roma per risolvere la questione da loro posta, ossia quella della clausola di mantenimento del posto di lavoro. C’è stato un incontro giovedì scorso, ce ne sarà un altro domani (oggi n.d.r) alla presenza del ministero, delle associazioni di categoria e dei sindacati proprio per venire a capo della questione. Nonostante questo i lavoratori hanno deciso di scioperare. Noi siamo per la continuità lavorativa; per noi è un valore, ma deve essere chiaro che la clausola non è prevista nei loro contratti di lavoro, e che il ministero è ente terzo tra i concessionari attuali e quelli che subentreranno».
 

Quando arriveranno i nuovi concessionari?
«Non prima di marzo 2011. Quindi per questi lavoratori non c’è pericolo imminente di perdere il posto, c’è tutto il tempo per portare avanti la trattativa. Noi vogliamo servizi migliori per i nostri musei, all’altezza dello standard europeo. Solo nell’ultimo trimestre dell’anno in corso abbiamo registrato un 18% di visite in più con l’aumento del 10% degli incassi per i musei sul territorio nazionale. Vogliamo che i servizi offerti siano all’altezza. In Italia la spesa media a persona del turismo museale è di 3 euro, mentre in Europa siamo a 18. Servizi migliori significano anche più personale. Abbiamo l’ambizione che i nostri concessionari di servizi abbiano il coraggio di investire di più, che siano più imprenditori».
 

Oggi pero’ i lavoratori protesteranno ancora per avere garanzie.
«Non accetteremo il ricatto ancora una volta. Non escludiamo, a fronte del protrarsi della situazione, di garantire l’accesso gratuito ai musei da parte dei turisti».
 

La trattativa va avanti. Certo non senza polemiche. E se il manager ‘di ferro’ è pronto ad aprire i musei anche senza biglietterie, pur di far entrare i turisti, anche i 350 dipendenti che rischiano il posto di lavoro sono disposti a proseguire nella battaglia fino a quando non riceveranno serie rassicurazioni sul loro futuro professionale.