Firenze, 2 dicembre 2010 - Hanno deciso di rompere il silenzio. Di farsi vedere. Di uscire dal cono d’ombra mostrando non solo la loro omosessualità ma anche la loro famiglia, fatta di due padri, o due madri, con i loro figli. Bambini cercati, desiderati e alla fine  ottenuti dopo lunghi percorsi un tempo impensabili e che il progresso ha reso possibili.

 

Un tema delicato, spinoso, che i protagonisti hanno deciso di affrontar e a viso aperto. Il primo a raccontare la sua storia è Fabrizio Paoletti, un ingegnere fiorentino, responsabile per la Toscana delle Famiglie Arcobaleno (www.famigliearcobaleno. it), l’associazione nata per dare voce e visibilità a questi nuovi nuclei familiari. Lui ha vissuto due vite. La prima da uomo sposato, con una donna, una figlia molto amata, e la seconda da omosessuale, a cui ha dato spazio e parola solo dopo la separazione. Il secondo è Paolo Baldi, dirigente pubblico a Firenze, che  insieme al suo compagno Moreno ha deciso di avere un figlio, sono andati in Canada, hanno seguito la strada della gestazione di sostegno, e alla fine sono tornati con due gemelli.

 

E’ lo stesso percorso fatto dal famoso cantante Ricky Martin, che ne ha parlato lungamente e in pubblico, ed è l’unico possibile per una coppia di uomini. Bisogna affidarsi a due donne, per diventare padri: la donatrice  e la ’portatrice’, ovvero colei a cui vengono impiantati gli embrioni e che poi  porterà in grembo il bambino fino alla nascita. In Italia niente di tutto questo è possibile, come non lo è l’inseminazione eterologa a cui invece ricorrono le coppie di donne. Ma il mondo è sempre più piccolo, e se un tempo tutto era possibile ma solo di nascosto e con stratagemmi vari, oggi basta prendere un aereo e  cambiare territorio e leggi.

 

E’ giusto mettere al mondo un bambino che avrà due genitori dello stesso sesso? C’è un limite al desiderio di genitorialità? E qualora si fosse contrari, si può impedire ad altri di fare ciò che per noi è inaccettabile? Dice Paolo Baldi: “I bambini hanno bisogno di un luogo di amore, di cura e di protezione, così come  sancito dai trattati internazionali. Ed è questo ciò che noi garantiamo. D’altra parte trent’anni fa anche i figli di separati, o quelli adottati che venivano d a lontano, erano additati come figli infelici o esposti a chissà quale brutta vita. Poi abbiamo visto che non è andata proprio così”.

 

Tutti gli interpellati dicono che se avessero potuto avrebbero preferito adotta re un figlio, anzichè ricorrere alla scienza. Ma non essendo legalmente riconosciute come coppie, in Italia, ed essendo negato l’accesso alle adozioni da parte  dei single, anche questa strada è impraticabile. “Certo che le nostre famiglie sono diverse - dicono - ma soprattutto perché i nostri figli hanno meno diritti degli altri“. Infatti mentre in America o in Canada entrambi i papà (o le mamme)  risultano genitori, in Italia solo uno dei due è legalmente riconosciuto. L’altro, per la legge, sul figlio non ha alcun diritto. Nè doveri.

 

Nel video troverete anche i protagonisti del nuovo film “Due padri per David”, in cui Mario e Valter diventano padri dopo un lungo viaggio fatto di paure, ansie , speranze, e alla fine gioia.

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INTERVISTA A FABRIZIO PAOLETTI, RESPONSABILE TOSCANO DELL'ASSOCIAZIONE ARCOBALENO

Fabrizio Paoletti, ingegnere, è stato sposato, ha avuto una figlia, e dopo la separazione ha deciso di dare spazio alla sua omosessualità. La figlia ha sempre saputo tutto.

Quando ha deciso di raccontare la sua storia?
Quando mi sono sentito sereno, anche dal punto di vista professionale. Mi hanno chiesto di dare la mia testimonianza e a quel punto ho deciso di farlo anche per dare voce a chi invece non può permetterselo

E' stata dura dirlo a sua figlia?
Avevo molta paura e anche molti sensi di colpa, non lo nascondo. Ma poi scoprii che mia figlia aveva già capito molte cose e quindi parlare con lei è stato un momento liberatorio. La chiarezza, la verità, è sempre meglio di qualsiasi bugia

Si è fatto aiutare?
Ho seguito le indicazione di una neuropsichiatra infantile, la stessa che ci aveva seguito nella separazione. E' stata lei a spiegarci che la cosa più importante era essere chiari, non dire bugie, ribadendo che per lei non cambiava niente, io ero sempre il suo papà e la sua mamma era sempre la sua mamma.

Mai avuto problemi a scuola?
Siamo stati fortunati, le maestre hanno preso atto senza mai giudicare o aggiungere alcunchè. Certo se l'ambiente circostante fosse omofobico, per un bambino sarebbe difficile non subire traumi

E lei ha avuto problemi nel posto di lavoro o in famiglia?
Qualche problema in famiglia, veniamo da una cultura cattolica molto tradizionale. Ma poi abbiamo superato. Al lavoro qualche collega ha preso le distanze. Ma credo sia solo una difficoltà di approccio

Perchè secondo lei c'è un pregiudizio negativo sull'omosessualità?
Come ha ben spiegato un sociologo francesce, credo sia un fenomeno antropologico e psichico legato all'istinto di sopravvivenza della specie: siccome l'omosessuale non può procreare, allora viene emarginato. Ma il progresso oggi ci permette di essere omosessuali e anche genitori, dunque la specie può andare avanti lo stesso.

 

INTERVISTA A GIUSEPPINA LA DELFA, RESPONSABILE NAZIONALE DELL'ASSOCIAZIONE FAMIGLIE ARCOBALENO (www.famigliearcobaleno.it)

Giuseppina La Delfa, docente universitaria a Salerno e madre, insieme alla compagna, di una bambina.

Esistono dei dati sul numero di figli di coppie omosessuali in Italia?
Secondo la ricerca “Modi di”, fatta con il patrocinio del ministero della salute, sono almeno 100mila i bambini che in Italia hanno almeno un genitore omosessuale. Ovviamente la cifra è sottostimata perchè nel nostro Paese il sommerso, il nascosto, è molto più vasto che in altri Paesi. In Francia ad esempio risultano 200mila (su una popolazione di 60 milioni come noi), negli Stati Uniti 9 milioni, e così via

Cosa intende per sommerso?
Tutto il non detto o il non esplicito. Molti dei figli di omosessuali sono nati nel matrimonio, cioè da coppie eterosessuali, non solo perchè era l'unico modo per avere bambini ma anche perchè molti gay o scoprono di esserlo dopo, quando si separano, o si reprimono per paura del giudizio sociale.

E ora anche in Italia nascono famiglie composte dichiaratamente da coppie omosessuali. Che difficoltà possono avere i figli di due papà o di due mamme?
Sono bambini che devono imparare a sopportare lo sguardo dell'altro, che ovviamente si nota. Sta ai genitori prepararli, attrezzarli, far capire che la loro differenza può essere anche una ricchezza

Quanti anni ha sua figlia?
Sette e mezzo. E mi creda, conosco molte famiglie cosiddette regolari che però vivono tensioni e bugie che creano danni gravi ai bambini

Cosa risponde a chi le dice che siete contro natura?
Che noi esseri umani non siamo delle bestie ma esseri pensanti, animali sociali con il cervello, e che trovo molto meno naturale la famiglia che finge di onorare il matrimonio e poi magari sopporta infedeltà o violenze o verità nascoste

Lei sarebbe favorevole all'adozione?
Certo, ma non ce lo concedono, perchè in realtà il vero problema non sono i figli ma il fatto che siamo coppie omosessuali, e in quanto tali mettiamo in crisi il sistema patriarcale del dominio del maschio. Per questo non vogliono riconoscerci legalmente. La storia è piena di padri che hanno fatto fare i figli alle serve o di mogli infedeli inseminate dal vicino di casa. Allora i figli non sono quelli che hanno i geni del genitore ma quello che un padre o una madre decidono di allevare.

 

INTERVISTA A DON MOMIGLI, DIRETTORE DELL'UFFICIO PASTORALE SOCIALE DELLA DIOCESI DI FIRENZE

Cosa pensa delle coppie di omosessuali che decidono di avere figli?
Intanto bisogna distinguere: da una parte c'è la persona, che esige rispetto qualsiasi scelta compia, dall'altra c'è la valutazione o la riflessione che ognuno di noi può fare sul merito di quella scelta

Detto questo?
Aggiungo che oggi si pensa che ogni scelta individuale abbia a che fare solo con la sfera privata e personale, mentre nei fatti, direttamente o indirettamente, ha un riflesso anche nella comunità. Le faccio un esempio. Se io ho scelto di fare il prete, questo influisce non solo sulla mia personale vita ma anche sulla comunità di San Donnino, per esempio, che mi sopporta da molti anni. E così se una coppia funziona o non funziona, questo ha inevitabilmente una ricaduta sulla comunità

Tornando al tema?
Vede, si potrebbe dire che è meglio avere due padri o due madri che hanno un forte desiderio di genitorialità piuttosto che avere un padre e una madre regolari ma incapaci di dare amore

E invece?
E invece non è questo il ragionamento da fare, altrimenti ci sarà sempre qualcosa di peggio che giustifica qualsiasi scelta. Bisogna invece dire che nella nostra società c'è già una forte carenza di figure maschili e questo tipo di coppie non fa che accentuare questa carenza

Parla da pedagogista o da prete?
Un prete deve parlare anche a chi non crede, usando argomentazioni sociali. Altrimenti dovrei fermarmi a dire che per la Bibbia l'uomo è creato da un maschio e da una femmina.

Ma lei accoglierebbe in chiesa una di queste famiglie?
Certo. Il rapporto fra un prete e un essere umano si costituisce partendo dalla situazione data e dalla persona. 

 

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