Firenze, 30 novembre 2010 - Una mobilitazione che ha mandato in tilt la città quella degli studenti fiorentini, scesi in strada e nelle piazze contro il ddl Gelmini, oggi in discussione alla Camera. Qualche vetrina danneggiata e tanti disagi alla circolazione. Questo il bilancio del corteo, partito alle 11 dal polo di Scienze Sociali di Novoli e scioltosi solo nel pomeriggio in piazza Brunelleschi, alla Facoltà di Lettere.

 

Centinaia di studenti hanno attraversato viale Guidoni in direzione dell'aeroporto di Peretola , in un secondo momento hanno imboccato i viali di circonvallazione, dirigendosi verso ponte alla Vittoria. Sui viali il traffico è stato completamente paralizzato. La manifestazione si è spostata quindi verso ponte Vecchio per poi confluire al Duomo. L'agitazione è proseguita alla facoltà di Lettere e filosofia, attualmente occupata, dove gli studenti si sono riuniti in assemblea.
 

Durante la protesta anche qualche momento di tensione. All'altezza del nuovo Tribunale, il corteo si è fermato a pochi metri dalle forze dell'ordine in assetto antisommossa. Gli studenti hanno chiesto di passare il blocco, alla risposta negativa una parte di manifestanti ha alzato le mani e si è sdraiata davanti alla polizia. Contro agenti e giornalisti è stato lanciato anche qualche petardo e uova. Dopo un confronto tra gli studenti i manifestanti hanno aggirato il blocco passando per una strada secondaria all'urlo di 'corteo selvaggio', per poi dirigersi nuovamente verso viale Guidoni.

 

Lungo il tragitto verso l'Arno, in viale Redi, sono state danneggiate una vetrina dell'agenzia della Banca nazionale del Lavoro ed una telecamera di videosorveglianza nei pressi dell'Agenzia della Banca Unicredit. La Digos denuncerà i promotori della manifestazione 'non preavvisata' e gli autori dei danneggiamenti. Ai responsabili la polizia intende risalire grazie alle riprese video della scientifica. 

 

Al rettorato questa mattina è andata in scena la protesta concomitante dei ricercatori universitari:  circa cento quelli che hanno dato vita al flash mob 'I funerali dell'università': tuniche nere e maschere da morto mentre i giardini della piazza venivano.