Firenze, 6 novembre 2010 - STIPATI per ore in uno scampolo di corridoio adibito a sala d’attesa, senza finestre né aria condizionata. Un centinaio di persone ha affollato ieri mattina la cancelleria del giudice di pace. Niente di nuovo, se non fosse che più di metà era lì per depositare il ricorso contro le multe dell’autovelox di viale Etruria. Il 15 novembre scadono i termini per impugnare i verbali ricevuti prima del 15 settembre.

 

E, com’era prevedibile, la valanga di verbali (secondo Renzi 'solo' 28mila in tre mesi) si è trasforma in una sassaiola di ricorsi. "Ho fatto la fila per due ore, alle 11,30 sono dovuto andare al lavoro e ho lasciato in coda la mia compagna — racconta Marco Mauri —. Oltre ai soldi per presentare ricorso contro una multa iniqua, chi mi ripaga del tempo perso? Finora ho speso 33 euro di bolli per il deposito dell’istanza, 45 euro li ho dati all’associazione di consumatori per la compilazione dei moduli e 12 euro per le fotocopie, dato che tre copie vanno al tribunale e una a me. Dopo il caso di viale Etruria le associazioni di consumatori stanno scoppiando di lavoro, chi può si rivolge a un avvocato, ma è troppo oneroso. Io volevo farlo perché ho preso 4 multe da 171 euro quest’estate mentre andavo al mare in scooter. La prima l’ho pagata per evitare tutta questa trafila e mi hanno tolto 5 punti, ma quando sono arrivate le altre tre ho deciso di fare ricorso. Non posso permettermi di perdere 15 punti dalla patente e di pagare 513 euro".

 


Man mano che passano le ore, si allunga la lista di chi deve depositare il ricorso e aumentano i 'tartassati' di viale Etruria. "Sono arrivata alle 9, l’ufficio era chiuso ma ero già la trentesima" sbuffa una donna, che preferisce restare anonima. Di più: quando lo sportello apre, alle 10, in coda ci sono già 60 persone. Stefania Vantaggi, che lavora in un ufficio legale, arriva alle 10.05 ed è la sessantunesima: "E’ peggio del solito, devo presentare ricorso per un cliente che ha preso tre multe per eccesso di velocità in viale Etruria: la prima di 54 euro l’ha pagata, ma le altre due sono da 171 euro ciascuna e ha deciso di fare ricorso. E’ uno stillicidio: nel nostro ufficio siamo 100 e 20 hanno preso la multa in viale Etruria".

 

Chi invece ha deciso di fare tutto da sé è Bruno Rispoli: "Ho scaricato la modulistica dal sito dell’Aduc, senza spendere soldi in avvocati e consulenze. Ho pagato solo 33 euro di marche da bollo, per fortuna si può presentare un ricorso unico per più multe, se sono conseguenziali e si tratta della stessa infrazione, come è capitato a me e a migliaia di persone che percorrevano abitualmente viale Etruria". "Così si intasa ulteriormente la macchina della giustizia, queste cose dovrebbe deciderle il prefetto, come avveniva prima" sospira l’avvocato Alberto Chiarini. Ma Fabrizio Cicconofri, un’altra 'vittima' di viale Etruria, ribatte: "Io faccio ricorso perché confido nella terzietà del giudice".

 


A mezzogiorno ci sono 118 persone iscritte nella lista d’attesa. Viene chiamato il numero 65, deposita i documenti e vola via. Avanti il prossimo. Dopo un paio di minuti apre un secondo sportello e il ritmo accelera. Alle 13 l’ufficio chiude (almeno sulla carta). Un vigilante tranquillizza gli ultimi arrivati: "Chi è dentro riuscirà a depositare la pratica". Che gli uffici continuino a macinare lavoro (e pratiche) oltre l’orario previsto lo conferma anche una cancelliera, che preferisce non dire il nome: "Ci mancavano solo i ricorsi contro le multe dell’autovelox per affondarci, il lavoro aumenta ogni giorno di più, così non è sostenibile. Lo scriva". Detto, fatto.