Firenze, 28 settembre 2010 - Postazioni automatiche e postazioni gestite. Una sottile differenza, ma lo stesso temibile risultato: multa e decurtazione dei punti sulla patente. Stiamo parlando degli autovelox che negli ultimi tempi stanno mettendo a dura prova il portafogli (e i nervi) degli automobilisti fiorentini.

 

Le postazioni automatiche sono quelle che funzionano sempre, anche di notte, le seconde sono gestite dai vigili urbani che sistemano l’apparecchiatura all’interno del ‘sarcofago’ e controllano direttamente lo strumento. Sono tante — ben 17 — e non funzionano tutte insieme, ma a rotazione a seconda dei giorni e magari delle necessità (spesso in concomitanza di qualche evento particolare). Eppure non sempre ci si rende conto di quando le cosiddette postazioni gestite funzionano e quando invece no.

 

L’ultima in ordine di tempo è quella che ha allarmato più di un automobilista. E’ sistemata lungo viale Strozzi, piazzata nel bel mezzo della siepe che costeggia la Fortezza da Basso, direzione Belfiore. Poco prima che il viale si biforchi e sottoattraversi i binari della stazione di Santa Maria Novella. Un vialone che invita a correre, non c’è dubbio, e la postazione vuota — ma potenzialmente pericolosa per i punti della patente — è stata piazzata lì come deterrente (non sempre funziona) e come monito. Non è l’unica. Come detto sono 17 e qui sopra è indicata la loro posizione nei tratti di strada individuati da un decreto del prefetto.

 

E’ bene ricordare che le postazioni automatiche (funzionano sempre) si trovano lungo viale Lavagnini, viale Matteotti, viale Gramsci e viale XI Agosto, mentre nei due sensi della strada gli apparecchi si trovano sul viadotto dell’Indiano, via Marco Polo, via Senese e viale Etruria. Proprio quest’ultimo — quello dopo il sottopasso con via Canova — ha sollevato non poche polemiche da parte dei multati o meno. Il motivo lo ha riassunto un lettore che con dovizia di particolari, come recita il Decreto 15 agosto del 2007, spiega che "è necessario che non ci siano tra il segnale e il luogo di effettivo rilevamento intersezioni stradali che comporterebbero la ripetizione del messaggio dopo le stesse".

 

In questo caso esiste un intersezione laterale "E l’autovelox — come fa rilevare il lettore — è installato a poco più di cinque metri da questa. In questo caso il segnale di preavviso di presenza andrebbe ripetuto e questo non avviene". Insomma, c’è il rischio che i ricorsi potrebbero essere accolti.

 

Non solo. Quello che lascia gli automobilisti maggiormente perplessi è la disparità di trattamento, nel caso di strade a più corsie per senso di marcia con l’autovelox posizionato sulla destra. "Infatti — sostengono alcuni multati — lo strumento non può rilevare, e comunque le multe non sarebbero valide, tutte le auto che transitano anche a velocità superiore al consentito sulle corsie esterne, seconda e terza, in caso di sovrapposizione. Il colmo è che si fanno le multe a veicoli isolati, quando magari qualche chilometro in più rispetto al consentito non è così pericoloso. E non si può fare niente con traffico elevato che supera i limiti di velocità e quindi in condizioni ben più pericolose".

Sul banco degli imputati, di recente, sono saliti anche i cartelli che dovrebbero segnalare la presenza degli autovelox. Segnali che devono essere ben visibili, ma non sempre questo avviene, soprattutto in caso di traffico elevato di mezzi pesanti (bus o camion) che rischiano di coprire l’avviso, posizionato sul lato destro della strada. "Il rimedio — chiudono — non è di difficile attuazione visto che basterebbe raddoppiare il cartello anche sul lato sinistro della carreggiata".

 

Raddoppiare il segnale, magari più grande. sarebbe auspicabile anche poco prima di entrare nel tunnel che da viale Rosselli sbuca in viale Belfiore, direzione viale Lavagnini. Pochi, probabilmente, hanno notato che in quel tratto il limite di velocità è di soli 30 chilometri, come recita uno striminzito e piegato cartello proprio all’entrata del sottopasso. Forse solo chi si rimette in moto dopo la sosta al semaforo rosso dell’incrocio con via Guido Monaco si avvicina ai 30. Tutti gli altri li superano ampiamente. Forse è solo un cartello ottimistico, considerati gli ingorghi che è facile trovare in quel punto a ogni ora del giorno.