Firenze, 5 agosto 2010 - Nuovo importante passo  avanti nella battaglia per combattere l’abuso di alcol in città. Stamani in Palazzo Vecchio - come si legge sul sito del Comune - Fiepet Confeserenti, Fipe Confcommercio e Comune di Firenze hanno siglato il nuovo Codice di autoregolamentazione, che aggiorna le vecchie norme e che per la prima volta vede l’amministrazione comunale direttamente coinvolta, con un ruolo attivo e di garante degli impegni che bar, locali, pub e ristoranti si impegnano a rispettare.

 

In particolare, le novità riguardano due punti, ovvero l’introduzione da parte delle associazioni di categoria di provvedimenti disciplinari verso chi non rispetta il Codice con gravi violazioni, e l’impegno a realizzare almeno due iniziative concrete fra le cinque indicate dallo stesso Codice: dotarsi di alcol test, distribuire gratuitamente acqua alle 1 un poi; dotare il locale di spazi di relax; stipulare apposite convenzioni per servizi di accompagnamento a casa; realizzare una campagna annuale di sensibilizzazione sull’uso responsabile dell’alcol.
 

 

“Si tratta di norme più severe e stringenti, che a fine mese presenteremo in Prefettura insieme a tutte le altre iniziative promosse su questo tema dai vari soggetti, istituzionali e no – commenta il vicesindaco Dario Nardella, che ha firmato l’intesa con i presidenti di Fiepet Santino Cannamela e di Fipe Stefano Nencioni – Da parte nostra, ci impegnano a promuovere i locali che aderiscono al Codice, a coinvolgerli in progetti di promozione ed a presentare pubblicamente i migliori progetti di prevenzione e sensibilizzazione contro l’abuso di alcol. Da parte loro, le associazioni si impegnano a presentare all’amministrazione una relazione annuale con un rendiconto delle iniziative organizzate”.
 

 

Il Codice inoltre, oltre a ribadire l’osservanza delle leggi già in vigore (divieto di somministrare alcolici agli under 16 e a chi appare già ‘alterato’, rispetto degli orari, diffusione delle ordinanze) conferma i modelli di comportamento da seguire: fra questi non praticare sconti per il consumo di alcolici; promuovere il ‘buon vicinato’ con clientela e residenti; favorire la somministrazione in bicchieri e non vendere bottiglie; impegnarsi contro l’uso degli stupefacenti; formare il personale per mantenere tranquillità all’interno del locale e nelle aree esterne di pertinenza, per favorire l’individuazione di un ‘guidatore designato’ nei gruppi di avventori, per gli eventuali interventi di primo soccorso; impegnarsi nella pulizia delle aree esterne frequentate dai clienti; individuare un supervisore del rispetto delle norme che sani eventuali controversie; impegnarsi nel diffondere materiale sulle campagne delle istituzioni a tutela della salute sui danni dell’alcol.
 

Le associazioni di categoria provvederanno ora in tempi brevi a diffondere e far sottoscrive il Codice a tutti i loro associati. “Si tratta di un punto importante di arrivo per un processo durato tre anni e nato su iniziativa delle nostre associazioni, che ha fatto di Firenze la prima città italiana a dotarsi di un codice di autoregolamentazione – hanno commentato Cannamela e Nencioni – Ci auguriamo che ora, grazie anche alla presenza dell’amministrazione comunale, ai pubblici esercizi venga riconosciuto questo impegno e che si facciano ulteriori passi in avanti per regolamentare la vendita di alcolici, anche in minimarket e nella grande distribuzione”. Il vicesindaco ha assicurato l’impegno dell’amministrazione in questo senso, anche con la proposta di introdurre una figura ad hoc per la ‘vendita assistita’ di alcolici.