Firenze, 28 luglio 2010 - “Bisogna fare di più per la sicurezza stradale, dall'informazione martellante alle infrastrutture, soprattutto ora che ci si avvicina al grande esodo delle vacanze. Avevamo in programma la campagna “vacanze con i fiocchi” ai caselli autostradali ma la burocrazia, la carenza di volontari e la mancanza di fondi oggi tagliano le ali alle buone intenzioni”: Sergio Cianti dell'associazione “La strada per amica” dal 1998 si batte perché diminuisca il numero dei morti sulle strade.

 

Nei giorni scorsi ha scritto al presidente della Provincia Andrea Barducci per segnalare che per la via Pistoiese, fra San Piero a Ponti e San Donnino, è possibile fare di più. La scorsa settimana una donna che passeggiava col suo cane è stata investita ed è morta in seguito alle ferite riportate. E' morto anche il cane. “Molto è stato fatto nel tratto Sant'Angelo-Poggio a Caiano per la sicurezza, come la modifica dell’intersezione con la via Barberinese (Indicatore) con la realizzazione della rotatoria che ha di fatto azzerato le lunghe file che si formavano con i semafori; la bretella di San Piero Ponti, opera necessaria per togliere gran parte del traffico dalla via centrale di questa frazione: però come associazione siamo a chiedere un ulteriore sforzo riguardo al ponte sul fosso Macinante che collega san Piero a Ponti con San Donnino. Molti residenti lo attraversano a piedi e negli anni scorsi avevamo fatto notare i rischi che corrono questi utenti e che purtroppo pochi giorni fa si sono avverati: una persona anziana su quel ponte è stata investita ed ha perso la vita. Non andiamo a cercare responsabilità, chiediamo che si possa prospettare l’eventualità di un passaggio pedonale laterale al ponte, una passerella, lo spazio esistente a nostro parere lo consentirebbe. Ciò darebbe modo ai residenti di poter percorrere quel tratto di strada in sicurezza”.

 

L'associazione “La strada per amica” è nata nel 2009 ma rispetto agli anni addietro, quando Cianti era responsabile provinciale dell'associazione familiari vittime della strada e poi dell'associazione europea, l'interesse per quanto riguarda la sicurezza stradale si è affievolito a tal punto che Cianti molto spesso si è trovato da solo a sostenere tutte le battaglie, a partecipare ai convegni in Toscana, ad essere presente nelle aule del Tribunale: “Ci troviamo di fronte a indifferenza, istituzionale e pubblica. Abbiamo capito in tanti anni di lavoro che la sicurezza stradale non interessa a tutti, non interessa ai costruttori di veicoli, alle compagnie assicuratrici, ai membri del Governo locale e centrale, ai giudici e ai cittadini comuni che pensano che queste cose succedano sempre ad altri. Interessa solo a chi sa cosa vuol dire perdere la vita, l’integrità fisica, la salute o una persona cara sull’asfalto. Ho contattato di volta in volta le famiglie che a Firenze e provincia avevano perso un figlio, una figlia, un marito, una moglie sulla strada ma pochissimi hanno aderito all'associazione e condiviso i nostri obiettivi. E' brutale dirlo ma il risarcimento dell'assicurazione mette una seconda pietra sulla tomba dei loro cari. E sulle strade si continua a morire”.

 

Un segnale di speranza è arrivato qualche giorno fa con una piccola, ma significativa donazione: Antonio Metelli di 89 anni, era un anziano di Campi Bisenzio più precisamente del quartiere di San Lorenzo dove vive Cianti, che è morto per cause naturali e la famiglia ha voluto ricordarlo raccogliendo 255 euro che ha donato all'associazione. “Ringrazio la famiglia Metelli – dice Cianti – per questo gesto che ci permetterà di fare un po' di informazione. Come associazione, avvicinandosi agosto il mese delle vacanze, rinnoviamo l'appello alla prudenza e soprattutto per i giovani a moderare la sera il consumo di bevande alcoliche nelle discoteche all'aperto, nei pub. Strade e autostrade oggi sono più sicure mentre la vera piaga che non si riesce ad arginare è la presenza sulle strade di conducenti ubriachi”.

 

Per contattare Sergio Cianti e seguire la sua attività: www.unaretepernonmorire.org