Firenze, 23 luglio 2010 - Dal primo di agosto non verranno più venduti gli abbonamenti mensili dell’Ataf per i lavoratori. E’ un provvedimento che riguarda migliaia di persone e che ogni anno fa incassare all’azienda di trasporto 840 mila euro. Il numero di queste tessere è elevato. Avevano un prezzo agevolato di 20 euro e davano diritto a viaggiare su due linee. La settimana prossima questo abbonamento sparisce. Il presidente dell’Ataf lo ha comunicato per lettera a tutti gli abbonati.

 

Il provvedimento rientra in un’operazione più ampia dell’azienda di trasporto che ha ridefinito molte tariffe lasciando fermo il prezzo del biglietto singolo. L’unica tessera mensile che resterà in vigore è quella “ordinaria” che però costa 35 euro e dà diritto di salire su tutte le linee. La differenza di prezzo, però, è quasi doppia. L’unica alternativa è l’abbonamento annuale per lavoratori che, dal primo agosto, costerà 220 euro. Una spesa mensile moltiplicata per undici. Che può essere esosa di fronte a compensi percepiti oggi da chi lavora sempre più spesso con contratti a tempo determinato.

 

L’Ataf fa notare che sui dodici mesi dell’anno ci sarà un risparmio di venti euro e il vantaggio di spostarsi su tutte le linee, compresa tramvia e treno metropolitano che si ferma nelle stazioni di città. Ci sarà anche a una forma di rateizzazione, attraverso lo stipendio. Accordi in questo senso sono stati realizzati, scrive il presidente dell’Ataf Filippo Bonaccorsi, all’Enel, al Gruppo Intesa, all’Ikea.

 

Ma la rateizzazione potrà avvenire anche nelle piccole ditte e nei piccoli negozi. Basterà che l’azienda si metta in contatto con l’Ataf anche telefonicamente al numero 800-424500 (da fisso) e 199-104245 (da cellulare).
RESTA il disagio per tutti quei giovani che hanno trovato lavoro per pochi mesi, ma che devono pagare il “biglietto” anticipatamente per un anno intero. Molti di loro sostengono che con questa soluzione non si viene incontro ai giovani e ai precari, nè si incentiva il trasporto pubblico. Un’altra categoria che sarà penalizzata dal primo agosto è quella con il reddito più basso.

 

Altra novità: coloro che percepiscono redditi inferiori ai diecimila euro dovranno pagare un abbonamento annuale di 150 euro, anzichè gli attuali 100. In sostanza un aumento del 50%. L’Ataf sostiene che comunque queste persone viaggeranno con 12-13 euro al mese. Per gli abbonamenti annui per studenti non cambierà nulla: per loro resterà in vigore l’abbonamento mensile a 23 euro e quello annuale a 185 euro.

 

Il biglietto di corsa ordinaria si continuerà a pagarlo un euro e venti centesimi, mentre aumenterà la tessera da quattro corse. Passerà da 4 euro e 50 a 4 euro e 70, in sostanza cinque centesimi in più a corsa. Ci sarà anche una carta Agile da 30 euro con la quale si potranno fare 35 corse. L’Ataf, dice, che ha preferito salvaguardare gli abbonati e far pagare qualcosa in più a chi si muove saltuariamente in bus.

 

Le polemiche non sono mancate appena la notizia si è diffusa a Palazzo Vecchio con perplessità anche da parte del sindaco stesso.