Firenze, 7 luglio 2010 - "Sanremo? E’ stato del tutto casuale, organizzato dall’agenzia. Mi avevano detto che cercavano un tenore ma non per cosa nè per chi. Ho cantato, sono piaciuto. E sono apparsi Pupo e il principe Emanuele Filiberto. Il primo a essere stupito sono stato proprio io". Spiritoso, leale, semplice: Luca Canonici, una carriera di tenore alle spalle lunga così, nella quale nonostante la giovane età, ha accumulato successi su successi, è stato travolto anche lui dall’onda anomala di Sanremo. E come poi.

 

Una delle tante avventure che ha raccontato ieri ai nostri lettori all’auditorium Attilio Monti de La Nazione, 'Club dei 150+1'. Un pubblico intenditore e curioso gli ha fatto da interlocutore. E una signora non ha potuto fare a meno di alzarsi, andare a baciarlo, tanto era soddisfatta di quanto diceva. "Il mio ruolo preferito? — ha chiesto Canonici — L’Arlesiana dove ero Federico". E un filmato ce l’ha fatto ascoltare e vedere. Luca Canonici da Montevarchi; Pupo da Ponticino; Emanuele Filiberto — anche se non ci ha mai messo piede — in qualche modo legato al Borro. Tutti e tre targati Valdarno. "Forse è per questo che ci siamo intesi subito — spiega Luca — e con loro ho capito che Sanremo è un mondo parallelo. Dove se devi cantare e non hai una scorta sei finito. C’è gente che ti si lancia addosso, che cerca di toccarti, di strapparti la camicia. Giornalisti e microfoni ovunque.

 

Insomma, una specie di incubo. E la canzone sembra non sia altro che un di più". Alla musica vera l’ha iniziato il maestro Tito Gobbi, poi è passato a Rosetta Noli per arrivare a grandissimi come Alfredo Kraus. "L’amore per la musica mi ha portato a OperaFestival di Firenze. E’ un’esperienza bellissima col pregio di far rimanere l’artista coi piedi ben piantati per terra — ha spiegato — . Dove bisogna fare i conti con cifre e cachet di altri artisti. Cosa che serve molto a chi canta per carriera". Tra il pubblico anche l’assessore alla Cultura di Montevarchi, Chiara Galli. "Volevo invitare tutti voi — ha detto Canonici abbracciandola —.

 

Il 28 luglio nella piazza di Montevarchi il comune ha organizzato una festa per i miei 25 anni di carriera e dove sono il direttore del Museo di Arte Sacra". Conto alla rovescia per il debutto del Flauto Magico al Giardino di Boboli l’8 luglio? "Sì — risponde Canonici — e sono felice di vedere qui Scilla Cristiano, che è Pamina e Maria Gaia Pellegrini, Papagena, oltre ai genietti: Balsamo, Trasmondi, Lo Gioco — ha detto sinceramente". E ha garantito al pubblico, ridendo soddisfatto: "I ragazzini amano l’opera, me lo scrivono tutti i giorni su Facebook". 

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