Firenze, 16 giugno 2010 - Il primo testimone del 'Mostro di Firenze' riesce a salvarsi da un rogo. Dopo essere sopravvissuto all'omicidio della madre e del suo amante, Natale Mele, clochard di 50 anni, ha rischiato di morire mentre dormiva in una tenda, dove adesso vive, che ha preso fuoco ai margini di una struttura occupata a sud di Firenze.

 

La scorsa notte carabinieri e vigili del fuoco sono infatti intervenuti nel parco di San Salvi per domare le fiamme, provocate dalla fiammella di una candela, che hanno avvolto la tenda montata sotto una tettoia. Dentro, oltre a Natale, c'era anche una donna, una siciliana di 46 anni. Entrambi sono fortunatamente usciti illesi.

 

Illeso, proprio come quarantadue anni fà, era il 21 agosto 1968, quando Mele riuscì a scampare a quello che diventerà il primo delitto del Mostro. All'epoca 'Natalino' aveva 6 anni e mezzo e dormiva sul sedile posteriore dell'Alfa Romeo parcheggiata a Castelletti, nelle campagne di Signa, dove la madre, Barbara Locci, e l'amante, Antonio Lo Bianco stavano amoreggiando.

 

Il piccolo venne svegliato dagli spari di una calibro 22. Natalino scalzo e impaurito, dopo il duplice omicidio fu prelevato dalla macchina e accompagnato da una persona, rimasta ignota, alla prima casa vicina e lì chiese aiuto.

 

Per quel delitto fu dapprima sospettato il padre di Natale, Stefano Mele, morto nel 1995, che prima negò, poi
confessò, e successivamente ritrattò di nuovo, indicando come autori del delitto alcuni sardi, come lui, amanti della moglie. Poi, quella stessa calibro 22 ucciderà altre sette volte e anche il delitto del '68 entrerà a far parte della misteriosa antologia del 'Mostro'.