Firenze, 7 maggio 2010 - Tutta colpa degli sbalzi termici: aumentano le sindromi parainfluenzali, i virus gastrointestinali e i sintomi nelle persone con malattie croniche. Per questo i pronto soccorso sono intasati, per questo nelle scorse notti una trentina di pazienti è rimasta su un lettino in un corridoio del pronto soccorso, tanto da dover trattenere in reparto anche le barelle prestate dalle ambulanze che avevano portato i malati.

Quella delle brandine nei corridoi del pronto soccorso è una lunga, lunghissima storia. La colpa sarebbe dei reparti, che non riescono ad assorbire nelle proprie stanze i pazienti che necessitano di ricovero.
Secondo il direttore sanitario dell’Asl 10 Pierluigi Tosi “nei nostri ospedali il problema è quasi risolto perché i reparti dimettono i pazienti in tre fasce orarie, liberando posti letto”. Ciò non avviene invece a Careggi.
D’altra parte nell’azienda ospedaliera universitaria si riversano varie tipologie di pazienti: i più gravi, quelli cioè che necessitano l’alta specializzazione e che arrivano in ambulanza o elisoccorso da Firenze, dalla provincia e dal territorio dell’Area Vasta (quindi anche Prato e Pistoia), quelli che hanno avuto incidenti o malori nel territorio circostante e anche quelli che arrivano con i mezzi propri.

“Il 118 – spiega il direttore del servizio Lucia De Vito – porta i pazienti nell’ospedale appropriato alla propria patologia e più vicino. È chiaro che alcune patologie importanti necessitano di una struttura di accoglienza adeguata. La nostra regola è garantire al paziente il suo percorso necessario in urgenza e allo stesso tempo rimettere l’ambulanza a disposizione della collettività in breve periodo. A Careggi vanno solo coloro che sono della zona o hanno problematiche tali da dover esser portati proprio lì”. La notizia fa venire un sorriso di rabbia a Massimo Geri dei Cobas.

“Sono passati alcuni anni da quando ho denunciato la presenza di pazienti su barelle messi nei reparti per non lasciarli al pronto soccorso – ricorda – e per questo motivo ho avuto 6 mesi di sospensione senza retribuzione. Oggi la situazione è esattamente come allora, anzi peggiora per colpa del taglio dei posti letto nei reparti”.
“È un problema vecchissimo al quale non si riesce a trovare soluzione – commenta Aurelio Minichiello del sindacato Rdb -. Gli ingressi all’emergenza aumentano e i reparti non rispettano il numero di letti che dovrebbero mettere a disposizione del pronto soccorso”. Per Mirco Vettori della Cgil “manca un corretto programma di gestione dell’incremento di accessi che chiediamo da anni”.

“È una problematica non solo di Careggi - sottolinea Franco Pietrangeli della Cisl – aggravata anche dalla carenza di personale”, questione che andrebbe risolta “insieme a una riorganizzazione globale del servizio e dei reparti” come suggerisce Maria Grazia Rizza di Fials. E intanto il personale del pronto soccorso di Careggi è sottoposto quotidianamente a stress elevato e ad carico di lavoro da record.