Santa Maria del Fiore: 3 dettagli insoliti per riscoprire un grande capolavoro

Un orologio da record, la meridiana più alta e i resti del cantiere

Santa Maria del Fiore orologio (Wikipedia)

Santa Maria del Fiore orologio (Wikipedia)

Firenze, 21 ottobre 2016 - Capolavoro della storia dell’arte, Santa Maria del Fiore ha visto all’opera alcuni dei grandi Maestri del Rinascimento - per citare alcuni dei nomi più noti, Giotto, Brunelleschi, Ghiberti, Vasari - ed è ancora oggi una delle mete indiscusse del turismo a Firenze. La possente cattedrale è, sicuramente, una delle star cittadine grazie alla cupola di Brunelleschi, magnifica opera che spunta, quasi surreale, dagli scorci tra i vicoli. Alzi la mano chi abita a Firenze e non è mai entrato a visitare la Cattedrale? Se i turisti non possono fare a meno di far tappa in piazza Duomo, i fiorentini spesso la evitano per non restare bloccati nelle orde di gruppi, provenienti da ogni parte del mondo, intenti a scattare foto. Ecco 3 dettagli insoliti per risvegliare la curiosità e scoprire questo fantastico luogo con occhi diversi. Un orologio d’artista. All’interno del Duomo, collocato sopra la porta principale, si nota un orologio alquanto particolare. Il quadrante non è diviso in dodici, bensì in 24 ore che partono, tra l’altro dal basso e sono disposte in senso anti-orario. Non è un divertissement surrealista ma il modo in cui era misurato il tempo nel 1400, modificato in epoca napoleonica dalla struttura tutt’oggi adottata delle 12 ore. Questo orologio, decorato ai lati con i volti dei quattro Evangelisti e caratterizzato da una grande lancetta dorata a forma di sole, è stato creato dal pittore Paolo Uccello, uno dei protagonisti della scena fiorentina nel XV secolo. Uno straordinario meccanismo che simboleggia la grande sinergia tra arte e scienza, in grado di affascinare tanto artisti come Brunelleschi e Leonardo da Vinci quanto scienziati come Galileo. La meridiana più alta del mondo. È un’usanza tipica posizionare le meridiane all’interno di cattedrali per poterne sfruttare l’altezza delle cupole da cui far filtrare la luce. Tempo civile e religioso si fondono in questa strumentazione la cui realizzazione necessita una grande precisione nei calcoli. La cupola di Santa Maria del Fiore, con i suoi 90 metri di altezza permise due esperimenti a distanza di 3 secoli. Nel 1475 Paolo dal Pozzo Toscanelli, che aveva assistito Brunelleschi nella progettazione della cupola, progettò un’apertura conica attraverso la quale, durante il Solstizio d’Estate, far penetrare il sole andando a colpire un punto preciso della pavimentazione. In quella posizione, calcolata accuratamente, è ancor oggi visibile un disco di marmo. Nel 1755 Leonardo Ximenes, partendo dal foro gnomico di Toscanelli, calcolò la posizione per la linea meridiana, che attraversa tutt’ora la navata principale del Duomo. Antichi resti del cantiere del Duomo. Il cantiere di una cattedrale racconta la storia di un’intera città. Tra le sue pietre s’incasellano episodi di vita della comunità, distruzioni e ricostruzioni ma, soprattutto, grandi opere in cui il genio umano ha cercato di superare le proprie barriere. A ricordo della costruzione della cupola, progettata da Brunelleschi tra il 1420 e il 1436, è rimasta una carrucola ideata dall’artista stesso. Apparentemente semplice, questa carrucola testimonia la capacità di spingersi oltre mescolando innovazione, scienze meccaniche, arte e un’eclettica curiosità. Si può notare la carrucola, sulla facciata esterna, in una nicchia alla base del tamburo che dà sulla sede della Misericordia, all’imbocco di via dei Calzaiuoli. Sforzatevi di non sentirvi turisti e provate a osservare questo capolavoro ammirato in tutto il mondo, con uno sguardo pronto a cogliere dettagli tra un gioco di marmi policromi e la simmetria architettonica. Non resterete delusi.
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