Patto di trasparenza, lettura del corano e sermone anche in italiano

La firma in Palazzo Vecchio del sindaco Nardella e del presidente dell'Ucoii Izzedin Elzir

Musulmani in preghiera (Spf)

Musulmani in preghiera (Spf)

Firenze, 6 febbraio 2016 - "Operazione trasparenza". Lunedì 8 febbraio il sindaco Dario Nardella e l'imam, e presidente dell'Ucoii, Izzedin Elzir firmeranno il documento che sancirà alcune regole nel rispetto della Costituzione italiana. Il sermone e la lettura del Corano anche in italiano nelle moschee e l'apertura di sportelli nelle moschee per far conoscere le iniziative della comunità musulmana sono alcuni dei punti del 'patto' che verrà siglato in Palazzo Vecchio dove è prevista anche la presenza di altri esponenti delle comunità musulmane della Toscana.

Quello dell'uso della lingua italiana, oltre all'arabo, per i sermoni del venerdì è un tema discusso da anni. Lo stesso Izzedin, cinque anni fa, definì la questione come "la scoperta dell'acqua calda" riferendosi all'auspicio formulato in tal senso dal Comitato per l'Islam italiano che ha sede al Viminale.

"Già da ora - notò allora il presidente dell'Ucoii - il sermone del venerdì viene pronunciato in italiano e in arabo: in Italia ci sono musulmani di 50-60 nazioni e non tutti parlano arabo, quindi è doveroso parlare in italiano". L'uso dell'italiano per i sermoni del venerdì è stato anche tra i prerequisiti, insieme alla tracciabilità dei finanziamenti, fissati nell'ottobre del 2014 dal Comune di Milano per l'assegnazione del maggior punteggio per la concessione tramite bando di aree dismesse su cui realizzare luoghi di culto.

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