Santo Spirito, l’esasperazione del priore: "Basta alcol sul sagrato, controlli e progetti"

Padre Baldoni: "Manca l’educazione, i gestori dei locali siano più responsabili"/IL PRESIDIO IN PIAZZA VOLUTO DAL PREFETTO/LA PROTESTA DEI VIGILI/MOVIDA AD ALTA TENSIONE/IL PREFETTO BLINDA SANTO SPIRITO

 (Giuseppe Cabras/New Press Photo)

(Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, 4 ottobre 2014 - «FACCIAMO di piazza Santo Spirito il salotto della cultura. Apriamo il sagrato a mostre ed eventi culturali o a rassegne di cinema all’aria aperta. Utilizziamo la piazza in maniera diversa, è l’unico modo per sottrarla ad atti vandalici e gesti incivili». Padre Antonio Baldoni, priore della basilica di Santo Spirito, è dispiaciuto ma non affatto rassegnato. Parla con amarezza dei bivacchi sulle scalinate, a volte proprio davanti al portone d’ingresso «e dei giovanissimi che dal pomeriggio si scolano sui gradini del luogo sacro litri di alcol». Risse e vandalismi sono all’ordine del giorno nella piazza della rive gauche fiorentina che nell’ultima settimana ha mostrato il suo abito più sporco: un residente preso dalla disperazione ha lanciato dalle proprie finestre bottiglie piene di urina. Ma il priore preferisce guardare oltre. 

«SONO d’accordo – le sue parole – con la proposta dei locali di portare in piazza più cultura e iniziative che possano attirare giovani e famiglia. Ma ai gestori chiedo anche più responsabilità, di dare un occhio in più ai propri clienti e anche alla piazza». Da padre Antonio, da due anni a Firenze, che non si definisce affatto contro la movida «perché i giovani hanno il diritto di divertirsi», arrivano proposte concrete per arginare gli effetti negativi delle folli notti fiorentine. «Non c’ è nessun problema se i ragazzi chiacchierano, vivono la piazza e si divertono. Il problema sorge quando i luoghi sono utilizzati senza rispetto. Ed è anche questione di educazione, tanto dipende dai genitori e dalla scuola: perché è assurdo che qualcuno venga qui per fare quello che a casa sua non farebbe mai». Una pausa, poi riprende: «Tante persone utilizzano il sagrato in modo sbagliato senza pensarci, oggi si fanno le cose senza curarsi delle conseguenze e senza interrogarsi su cosa sia giusto o sbagliato». Poi padre Antonio analizza la situazione: «Credo che si tratti di un problema di controllo del territorio, due uomini in divisa soli non possono tenere a bada centinaia e centinaia di giovani, tra l’altro dopo una certa ora ben carichi di alcol. Forse tutta la piazza potrebbe collaborare nel presidio del territorio con le forze dell’ordine, come si sta già sperimentando in altre zone». All’amministrazione, il priore, ha anche sottolineato la necessità di due bagni chimici ai lati della piazza. 

«GLI INCIVILI continueranno a farla dove vogliono ma almeno non avranno più scuse». Una proposta portata avanti con forza da centinaia di residenti e commercianti che hanno creato anche un gruppo facebook per chiedere bagni chimici in Santo Spirito. Persone che si calano i pantaloni e la fanno ‘fuori dalla tazza’ (ahinoi) nel quartiere dell’Oltrarno sono all’ordine del giorno. Il sagrato, infatti, continua a puzzare di urina, soprattutto lungo le navate laterali. Al nostro arrivo, intorno alle 15.30, prima dell’apertura della chiesa, a fare da cornice alla cartolina che tutto il mondi ci invidia cartoni e coperte abbandonate: i preparativi per la notte sono già cominciati.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro