Migranti, la Comunità di Sant'Egidio apre le sue porte per una scuola di lingua italiana

Corsi di alfabetizzazione: un'iniziativa a cui tutti possono partecipare come "insegnanti" e amici

Sbarchi: migranti soccorsi al largo della Sicilia dagli uomini della Marina militare italiana (Ap)

Sbarchi: migranti soccorsi al largo della Sicilia dagli uomini della Marina militare italiana (Ap)

Firenze, 17 ottobre 2015 - “La ricerca di un futuro migliore” non è una frase fatta. Non per chi fugge dai bombardamenti, da zone che il terrorismo diffuso ha reso non luoghi, da contesti esasperati dalla violenza. In questa ricerca tanti cercano un approdo ma molti fanno naufragio, come è accaduto e come accade nel Mediterraneo. “E’ violenza – scrive il Papa - anche alzare muri e barriere per bloccare chi cerca un luogo di pace. E’ violenza respingere indietro chi fugge da condizioni disumane nella speranza di un futuro migliore.

E’ violenza scartare bambini e anziani dalla società e dalla stessa vita! E’ violenza allargare il fossato tra chi spreca il superfluo e chi manca del necessario”. Si fa fatica a comprendere che la vera emergenza non sono i profughi, che continuano a morire, ma le guerre che li fanno partire da Paesi come la Siria in cui vivere diventa sempre più difficile se non impossibile. Costruire la pace è una possibilità sostenibile in molti modi, “non è un’affermazione ingenua – sottolinea Papa Francesco - ma esprime la nostra fede che nulla è impossibile a Dio.

Certo, ci è chiesto un coinvolgimento sia personale che delle nostre comunità per il grande lavoro della pace”. Si tratta di fare uscire dall'isolamento chi è in una condizione di fuga come anche chi non vorrebbe restare a guardare. Anche sotto questo profilo si apre a Firenze una nuova possibilità. La Comunità di Sant'Egidio di Firenze, accogliendo l'invito di Papa Francesco ad accogliere i profughi, conduce una scuola di italiano per diverse centinaia di migranti e ogni giovedì, a partire da giovedì 29 ottobre, aprirà la sua sede di San Tommaso, in via della Pergola a gruppi di profughi che sono ospitati a Firenze e che sono stati contattati e invitati per momenti di incontro, alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana.

Chi vuole aiutare può segnalare la propria disponibilità alla Comunità di Sant'Egidio scrivendo una mail all'indirizzo apposito ([email protected]). Intanto giovedì 22 ottobre, alle ore ore 17.45, nella chiesa di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi (Borgo Pinti 58), saranno ricordati, nella preghiera 'Morire di speranza', quanti hanno perso la vita alla ricerca di un futuro migliore”. Anche la preghiera fa uscire dall'anonimato, magari fa stare tra le onde per chiamare il nome – o sentirne l'eco - degli altri che lasciano la Siria, l'Iraq, l'Africa subsahariana. La preghiera non li fa sentire soli, rende sensibili a quelli che sono di fatto fratelli nella stessa umanità. Una pausa d'ascolto e di memoria mentre si scopre e si riscopre che i “clandestini” sono persone con un nome e cognome e che si può sperare e costruire futuro insieme a loro.

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