"Petrolio" Uffizi, troppi furbetti

Il commento

Firenze, 29 aprile 2017 - L’arte è il nostro petrolio, specialmente in Toscana, specialmente a Firenze. Un giacimento non infinito: va curato, amato. Aggiornato e modernizzato. La Galleria degli Uffizi è il simbolo principe in Italia e nel mondo. Attrae da sempre e continua a conquistare visitatori. La "cura" del direttore tedesco sarà valutata più avanti quando l’operazione Corridoio Vasariano sarà portata a termine. Intanto urgono interventi fermi e risoluti per arginare i furbetti che vogliono approfitarne.

Abbiamo raccontato del fenomeno della vendita dei cosiddetti ‘biglietti saltacode’ a prezzi maggiorati nel piazzale degli Uffizi. Come è possibile che continui un mercato parallelo in cui chi ci rimette è soprattutto il turista ignaro? E poi, in tempi di mondo sempre più globale, il sito internet ufficiale della Galleria deve essere chiaro, inequivocabile, facilmente consultabile.

Le aperture? C’erano stati segnali incoraggianti durante gli ultimi "ponti". Peccato, come sottolinea il sindacato Confsal-Unsa col coordinatore Learco Nencetti, che il primo maggio Uffizi e Boboli siano chiusi. Almeno quel giorno i "bagarini" non lavoreranno.

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