Firenze, 6 aprile 2017 - Si può fare di più, e parecchio, per creare solide sinergie per il turismo di qualità nella nostra Toscana, terra di impareggiabile varietà ambientale e bellezza artistica. Riflessione doverosa proprio ora che da Pisa a Siena e soprattutto a Firenze stanno arrivando, come tutti gli anni, le comitive a valanga protagoniste del turismo di massa che consumano tanto, lasciano l’obolo (fondamentale per i Comuni) della tassa di soggiorno, ma invadono e stravolgono anche il tessuto cittadino.
Il turismo di qualità esiste e va sollecitato. Sarebbe necessario creare itinerari ad hoc, sinergici, capaci di legare città diverse, eventi che possono accompagnarsi e non sovrapporsi. Un esempio su tutti: Firenze e Prato. La città, già regina del manifatturiero, ha due musei unici: quello del Tessuto e il rinnovato Centro Pecci (che con la prima mostra del nuovo ciclo ha fatto 65mila visitatori). E possibile legarli in maniera efficace con musei e percorsi fiorentini (al di là di biglietti unici sperimentati con Palazzo Strozzi)? Sarebbe già un piccolo, significativo, passo in avanti. In nome della grandezza della Toscana.
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