Ma ora teneteli dentro

Il "Buona domenica" del capocronista della Nazione

Luigi Caroppo

Luigi Caroppo

Firenze, 23 ottobre 2016 - Cittadini denunciano, le forze dell’ordine verificano, indagano, intervengono. Poi si passa alle aule di giustizia. E chi delinque, talvolta, torna libero grazie a qualche formula possibile del codice penale. Esemplare, in tal senso, la vicenda di due componenti della banda di spacciatori che, giorno e notte, teneva aperto il market della droga, specializzazione cocaina, a San Salvi. Erano stati arrestati il 31 marzo sempre per spaccio, sulle spalle precedenti reati. Insomma non angioletti.

Il 1 aprile processati per direttissima. Il giudice li scarcera con un’unica disposizione, in attesa del processo vero e proprio. Divieto di dimora nel territorio fiorentino. Risultato? La sera successiva erano già a spacciare, come verificato dalla polizia, sempre negli stessi luoghi e con gli stessi clienti in fila. E allora la raccomandazione adesso che la polizia ha portato a termine, come si suol dire "una brillante operazione" davvero, che loro due e gli altri della banda rimangano in carcere per un bel po’. Quali attenuanti ci possono essere stavolta? Quali pieghe dell’interpretazione legislativa?

L’operazione di San Salvi può rappresentare una svolta per il parco e l’intero rione. La gente si era accorta da mesi che lo spaccio era costante e continuo e sconfinava nelle strade vicine e nel giardino di fronte alle Poste. Aveva dato l’allarme non senza paura di quella banda. La polizia ha fatto il suo lavoro alla grande: indagini e sopralluoghi, filmati e appostamenti di ore. Poi l’epilogo con l’arresto. Ora la parola alla giustizia, quella che si spera giusta e anche riconoscente di quanto fatto da cittadini e forze dell’ordine. Buona domenica.

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