Giorgio Albertazzi merita un ricordo da ‘gigante’

Titti Giuliani Foti risponde ai lettori

Titti Giuliani Foti

Titti Giuliani Foti

Firenze, 23 maggio 2017 - E’ UN ANNO che è morto Giorgio Albertazzi e ho letto su La Nazione che si ricorderanno, invece, di Paolo Poli intitolandogli il Saloncino della Pergola dove per altro non ha neppure mai recitato. Io e altre persone, compresa la signora Gabriella Ponziani Dolfi che si sta dando da fare per ricordare il grandissimo Albertazzi, siamo scoraggiate e incredule. Come: una città come Firenze, che ha dato i natali a forse il migliore attore dell’ultima generazione di grandi ancora non ha avuto un attimo per ricordarsi di lui? A me sembra davvero impossibile. Non per questo voglio fare un torto alla memoria di Paolo Poli, ma Albertazzi, di sicuro è qualcosa di molto diverso che è stato celebrato perfino in Inghilterra come uno dei migliori attori scespiriani. Si può sapere cosa succede alla nostra città e alla nostra memoria?

Francesca Baldinotti Pichi

GENTILE FRANCESCA, quel che dice è molto bello e anche rispettoso di due memorie , di Paolo Poli e di Giorgio Albertazzi, che però non sono assoluamente assimilabili per quello che hanno fatto in teatro e, essendo coevi, agli esordi e da giovanissimi è capitato che dividessero il palscoscenico – assieme a nomi come Alfredo Bianchini, Franco Zeffirelli – trovando poi ognuno la sua strada. Detto questo non dispero, non disperiamo. E non è detto neppure che la Pergola abbia avuto un’idea in qualche modo irrispettosa verso Albertazzi. A senso, il luogo ideale per ricordare Poli sarebbe stato intitolargli non dico il Niccolini, ma almeno una sala di quel teatro che gli era stato messo a disposizione nel decennio degli anni’80 dal grande Roberto Toni, allora direttore, e che per questo era diventato casa sua. Non a caso due anni fa proprio a Poli fu affidata la re-inauguzione. Ma la vita prende strane strade e accade anche questo. Il che non mette in discussione il ricordo di un gigante come Giorgio Albertazzi. Ma, movimento popolare a parte lodevole e generoso, decisioni come intitolazioni di strade, luoghi, vie, slarghi e – ormai – anche passerelle, le possono prendere le istituzioni. E non i privati cittadini. Io sono sicura che il Comune di Firenze si ricorderà di Albertazzi e lo farà con il rispetto che si deve a un grandissimo artista italiano. Che con la sua arte ha fatto grande Firenze nel mondo.

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