Sicurezza, una necessità professionale

Il commento

Michele Manzotti

Michele Manzotti

Firenze, 2 aprile 2017 - LA VICENDA di Alatri, dove un giovane è stato picchiato a morte davanti a un locale la settimana passata, ha portato alla luce una tematica importante. Ovvero quella della sicurezza all’interno e all’immediato esterno di un luogo dove si passa una serata o si tiene un concerto. Momenti che devono essere di tranquillità e spensieratezza, ma che a volte possono diventare difficili per una parola sbagliata o un bicchiere di troppo.

E’ stato un professionista del settore, Silvano Martini, a puntualizzare i termini del problema su Facebook. Martini ha una mestiere trentennale, ha accompagnato dietro al palco fior di musicisti, e i più fisionomisti riconoscono la sua presenza in tanti appuntamenti, dai grandi concerti di Firenze a Pistoia Blues. In estrema sintesi, per Martini la vera abilità di chi fa il lavoro per la sicurezza (il cosiddetto buttafuori) è la prevenzione, quella di intervenire prima che gli animi si scaldino troppo. Una cosa non sempre semplicissima, perché spesso all’interno di un locale il numero dei security men è sempre inferiore alla reale necessità. La raccomandazione che fa Martini ai titolari dei locali è di rivolgersi a dei professionisti qualificati, «dato che con le nuove leggi (Decreto Maroni del 2009), gli esercenti sono obbligati a comunicare alle questure i nominativi degli addetti alla sicurezza ed i loro relativi codici prefettizi attestanti la loro qualifica». Già questa è un’ottima garanzia per prevenire situazioni complicate che possono degenerare, anche tragicamente.

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