Carta d'identità per i centri storici

Il commento

Luigi Caroppo

Luigi Caroppo

Firenze, 24 marzo 2017 - I NEGOZI storici devono sopravvivere, non è possibile che il profitto immobiliare abbia il sopravvento sulla tradizione. Troppi centri delle nostre città stanno cambiando pelle. Non si tratta di alzare barriere, ma di difendere radici, usanze, consuetudini. In una parola l’identità.

A Prato tanti commercianti sono stati costretti, invece, ad alzare bandiera bianca e tante vetrine sono vuote; a Firenze la globalizzazione commerciale tende a invadere ogni angolo. I Comuni possono fare qualcosa? Certo. Da una parte dando forza agli elenchi dei negozi storici, riconosciuti tali per dna e venendo incontro ai commercianti con sconti sulle tariffe locali, dall’altra possono cercare di mettere in pratica le novità legislative.

Da Roma è arrivato il decreto Scia 2 conosciuto come norma ‘salva centri storici’: i sindaci (Firenze ci sta provando) hanno ora gli strumenti per vietare l’esercizio delle attività commerciali «non compatibili con le esigenze di tutela e di valorizzazione del patrimonio culturale», in presenza di aree «di particolare valore storico, archeologico, artistico e paesaggistico». Occasione da non perdere.

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