‘Luna park’, area sosta e transenne. Così è cancellato il luogo storico

Piano pedonalizzazione: ecco l’arma del riscatto. Ma fare bene e presto

Luigi Caroppo, capocronista de La Nazione di Firenze

Luigi Caroppo, capocronista de La Nazione di Firenze

Firenze, 9 ottobre 2014 - POVERO Piazzale Michelangelo. Luogo delle cartoline e delle foto ricordo, della passeggiata della prima volta con la fidanzata e dello struscio dei giovani, del belvedere da mostrare ai parenti venuti da lontano. Ora è un caravanserraglio affogato nell’incuria. Ti sembra sempre di toccare il Cupolone con un dito, ma sotto i piedi l’asfalto è tutto una buca e la balaustra, che si affaccia sul panorama da eccellenza globale, è color ruggine tanto è sfiancato dalla pioggia e dal tempo. Povero Piazzale Michelangelo. A un certo punto quella balaustra è talmente malandata che è anche transennata, come una cantiere qualsiasi, di una strada anonima di periferia. Che offesa. Che tristezza. Una transenna, un cartello di pericolo con sudicio intorno. I turisti non mollano quell’angolo dalla vista incomparabile e così Firenze «va in onda» trascurata e ferita. Una foto simbolo, da far venire i brividi. Tanto eclatante che potrebbe far il giro del mondo e far gridare allo scandalo. Quella balaustra ferita, che corre lungo l’idea del Poggi, è così da troppo tempo.

Nel lato vicino al bar c’è anche un buco, un enorme posacenere dell’incuria, anche lì con tanto di cartello che indica la pericolosità. Povero Piazzale. E’ in queste condizioni da troppo tempo. La Nazione da ieri ha deciso di accendere nuovamente i riflettori su questo luogo. Luogo dell’anima e dell’architettura nella storia della città. Ora un non luogo. Area, zona. Spersonalizzata. E allora c’è bisogno di fare e anche presto per non presentarsi ancora a lungo al mondo in condizioni deprimenti. I problemi sono chiari. Le soluzioni ci sono. Bisogna concretizzarle. Ecco il problema. Bene e presto. Il Piazzale Michelangelo ha bisogno di interventi di ristrutturazione primo tra tutti, appunto, la balaustra consumata. Poi la pavimentazione e le panchine. C’è poi il problema dei venditori abusivi e della qualità degli altri autorizzati. Borse contraffatte, stampe e cianfrusaglie varie si vendono ogni giorno in una spazio ben definito. Affari fuorilegge consentiti. Il guardie e ladri si è arrestato con la fine dell’estate. Le bancarelle autorizzate? Renzi e Nardella hanno criticato spesso quelle di San Lorenzo per la merce esposta, si potrebbe fare altrettanto al Piazzale. Ieri le targhette da attaccare al frigorifero con scritto «I love Firenze» si vendevano a tre euro l’una mentre due venivano cinque euro. Inutile chiedere sconti ai venditori cingalesi al banco. Prezzi fissi. Si merita questo tipo di mercanzia il Piazzale? E poi cosa ci fa in un luogo storico come dovrebbe essere il Piazzale la Ferrari da provare con tanto di video live a 55 euro per una manciata di chilometri? Altro che Firenze Disneyland. Qui siamo al luna park e parecchio di periferia. Che tristezza davvero. Terza questione. La viabilità. Senza nè capo nè coda. C’è un’area pedonale a ridosso della terrazza, un’area di sosta per le auto e una doppia fila per i pullman che lì comunque dovrebbero solo sostare e andare via velocemente e non parcheggiare. La soluzione è nei cassetti di Palazzo Vecchio: la pedonalizzazione. Un punto fondamentale del mandato del sindaco Nardella. «Una vera riqualificazione profonda» ripete. Via l’area di sosta, i pullman lassù solo per lasciare e riprendere i turisti, il campeggio dismesso per parcheggio ecologicamente corretto, una zona definita per le bancarelle. Non c’è tempo da perdere, troppo se n’è già andato portandosi via quasi tutto. Resta la magia del tramonto dalla scalinata che si affaccia sulle rampe. Tutte le sere sono lì a decine. A bocca aperta ad ammirare il sole che se ne va. Salviamo il Piazzale.

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