Ciompi, numeri choc sull'amianto del tetto

Firenze, 1 dicembre 2015 - Valori di amianto doppi rispetto alle soglie massime di allerta. Sono dei risultati choc quelli dell’accertamento disposto dalla procura di Firenze sulla copertura del mercato dei Ciompi. Dati addirittura peggiori di quanto ci si aspettasse dopo il sopralluogo effettuato da Asl e Arpat lo scorso 21 ottobre. Un esempio? La legge regionale individua in 40 il parametro massimo per procedere alla rimozione. In piazza dei Ciompi le analisi hanno raggiunto quota 80. Una mostruosità, a cui si aggiungono fenomeni del deterioramento della copertura di amianto riscontrabili anche ad occhio nudo: fessurazioni, stalattiti, fibre del materiale tossico “libere” nelle grondaie. 

Il fascicolo aperto dal pm Filippo Focardi adesso contiene dati allarmanti; il pubblico ministero ed il procuratore capo Giuseppe Creazzo stanno studiando un provvedumento che consenta di tutelare la salute di cittadini ed operatori del mercato. L’ipotesi di reato è l’inquinamento dovuto al cattivo stato di manutenzione dell’edificio e l’omissione di atti d’ufficio. Porbabile che presto arrivino anche i primi indagati. Aldilà del lavoro della procura, è un dato preoccupante che debba essere la magistratura a trovare una soluzione laddove la politica, in tanti anni, ha fatto cilecca. 

C’è un lungo ed annoso braccio di ferro tra gli operatori del cosiddetto mercato delle pulci e Palazzo Vecchio sulla proprietà delle strutture. Secondo il Comune, i proprietari sono i commercianti, e pertanto spetterebbe a loro rimuovere l’amianto dal tetto. Gli operatori sono sulla posizione opposta: togliere l’amianto tocca a Palazzo Vecchio.  Nel mezzo, c’è un’ordinanza della Asl, “scaduta”, che intima la rimozione della copertura. E il ping pong continua.