Capo Nord si avvicina, l'impresa solidale dei 'Ciclomacchinisti' è a metà strada

'Pedala per un respiro', l'iniziativa solidale a sostegno della Lega Italiana fibrosi cistica / CARTOLINE MOZZAFIATO DAL VIAGGIO, FOTO / LE IMMAGINI DEL VIAGGIO-1 / FINO A CAPO NORD IN BICI / UN VIAGGIO SOLIDALE

I Ciclomacchinisti (foto da Facebook)

I Ciclomacchinisti (foto da Facebook)

Firenze, 27 maggio 2015 - Quindicesimo giorno di viaggio sulle gambe, tanta fatica, qualche intoppo, ma anche la gioia, impagabile, di essere a continuo contatto con una natura che sa regalare paesaggi da sogno. Sta passando dalla Svezia l'impresa dei Ciclomacchinisti, i tre ciclisti, Mario Gulino, Marco Passarini e Simone Fusopartiti il 10 maggio scorso dall'ospedale pediatrico Meyer di Firenze per l'iniziativa 'Pedala per un respiro', promossa dalla Lega italiana fibrosi cistica Toscana onlus e patrocinata dallo stesso Meyer. 4.500 chilometri da Firenze a Capo Nord per sensibilizzare la popolazione su una malattia ancora poco conosciuta, la fibrosi cistica appunto, e per raccogliere fondi da destinare alla ricerca.

E siamo ora quasi alla fase conclusiva del viaggio che terminerà, appunto, a Capo Nord, dopo passaggi da Austria, Germania, Danimarca e Svezia. "Alberi e alberi e alberi, da dove a volte si intervallano ampie radure e pascoli, o che nascondono laghi dalle acque mosse solo dal levarsi del vento - raccontano loro sul loro blog parlando della Svezia -. Anche le città e i villaggi si fanno molto radi, capiamo subito che, man mano che andremo avanti, dovremo prender bene le misure sia sui rifornimenti di cibo durante il giorno, che per scegliere dove fermarsi a dormire. Infatti già alla terza notte abbiamo avuto difficoltà nel trovare un alloggio perchè l'unico albergo del paese che avevamo fissato come fine tappa era al completo. Fortunatamente la Svezia, oltre agli alberghi, offre diverse possibilità per pernottare, come gli ostelli, molto utilizzati anche dagli stessi svedesi, o bungalow nei campeggi. Stasera (la notte del 26 maggio) siamo in un bungalow, trovato in extremis a fine giornata e dopo 165km di bicicletta. Siamo sulle rive di un lago da cui abbiamo assistito ad uno splendido tramonto che ci ha ripagato della sistemazione un po' spartana. Siamo a metà viaggio, il morale è buono e le gambe reggono, abbiamo tutti qualche acciacco, soprattutto dolori per le tante ore in sella, ma non perdiamo di vista l'obiettivo".

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