Lunedì 29 Aprile 2024

Charlie Hebdo, in centinaia dicono no al terrorismo. La console francese: "Grazie Firenze"

In piazza Ognissanti l'appuntamento lanciato da Cgil, Cisl, Uil, Arci, Anpi e Associazione stampa toscana. Tante matite alzate nella folla / CHARLIE HEBDO, RAFFORZATE LE MISURE DI SICUREZZA SUGLI OBIETTIVI SENSIBILI / IL DAVID A LUTTO-FOTO / IL PIANTO DELL'IMAM IZZEDIN / LA MANIFESTAZIONE DEGLI STUDENTI IN SANTA CROCE-FOTO / LA TESTIMONIANZA DI UNA GIOVANE DI CERRETO GUIDI CHE VIVE NELLA CAPITALE FRANCESE: "HO SENTITO LE SIRENE E' STATO TERRIBILE / IL DIRETTORE DEL VERNACOLIERE: "ATTACCO ALLA LIBERTA'"

Il presidio di solidarietà davanti al consolato francese (New Press Photo)

Il presidio di solidarietà davanti al consolato francese (New Press Photo)

Firenze, 8 gennaio 2015 - "Je suis Charlie". La scritta, in francese, si rincorre di mano in mano, sui cartelli tenuti da giornalisti e cittadini. "E' terribile". "Assurdo". "Sconvolgente". Impossibile capire simili gesti. Tanti studenti francesi, turisti e tanti fiorentini. In centinaia hanno risposto al grido di dolore presentandosi in piazza Ognissanti per portare la propria solidarietà davanti al consolato francese e onorare le vittime del terribile attentato di Parigi alla sede del giornale satirico Charlie Hebdo. Circa duecento persone hanno partecipato al presidio di solidarietà organizzato da Cgil, Cisl, Uil e Assostampa Toscana.

 

"Ora c'è grande tristezza, è troppo presto per parlare. Ringrazio i tanti fiorentini venuti qui oggi a portare la loro solidarieta'", ha detto Isabelle Mallez, console francese a Firenze. Alla manifestazione era presente anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi che ha annunciato che venerdì 9 gennaio compirà una visita istituzionale di solidarietà alla console Mallez, insieme al sindaco Dario Nardella.

Molte le matite alzate in piazza Ognissanti. E c'è anche chi non nasconde qualche lacrima. "Ho tanta tanta paura. La preoccupazione è che non sia finita qui, e che episodi del genere possano ripetersi e colpire anche le scuole, gli uffici, i luoghi di culto" racconta Jasmine, una turista parigina a Firenze molto preoccupata per i familiari. Tra gli studenti francesi, una coppia di giovanissimi alza il suo cartello: "Siamo qui per difendere il diritto alla libertà d'espressione", cercano di farsi capire anche se non parlano benissimo l'italiano. Diverse le rappresentanze delle comunità straniere in città. Mamadou, uno dei portavoce, dei senegalesi prende le distanze "da simili gesti". "Si tratta di terroristi - punta il dito - non di musulmani. L'Islam che conosciamo noi è amore, pace e fratellanza tra i popoli. Proviamo tanto dolore, è stato come rivivere i momenti terribili del 13 dicembre in piazza Dalmazia", riferendosi al gravissimo fatto di sangue del 2011 quando un estremista di destra uccise due senegalesi . Anna è in piazza Ognissanti per esprimere tutta la sua solidarietà: "Bisogna difendere la libertà di esprimere il proprio pensiero e la propria opinione. Non siamo una dittatura". "Siamo tutti scioccati, c’è un clima di guerra". C’è tanta angoscia nelle parole di Cristina, suo marito lavora nel settore delle telecomunicazioni a Parigi. "La notte mi addormento con la paura nel cuore".