Firenze, 8 gennaio 2015 - Per esprimere la vicinanza della città di Firenze con quanto accaduto a Parigi nella sede del giornale satirico Charlie Hebdo il sindaco di Firenze Dario Nardella ha dato vita a un'iniziativa simbolica e commemorativa: la riproduzione del David di Michelangelo all'ingresso di Palazzo Vecchio in piazza della Signoria addobbato 'a lutto' con la fascia nera.
David con fascia nera a lutto per la strage di #CharlieHebdo a Parigi @paris pic.twitter.com/pG0LgR47aN
— Comune di Firenze (@comunefi) 8 Gennaio 2015
Dopo aver espresso, già nella serata di ieri, il suo cordoglio per la tragedia, stamani il sindaco Dario Nardella ha telefonato alla console onoraria di Francia a Firenze Isabelle Mallez esprimendo solidarietà al popolo francese e alla Francia. "Questo colpo al cuore della Francia - ha detto il sindaco - è un colpo a tutta l'Europa e alla libertà. Firenze si unisce all'indignazione e allo sgomento espresso da più parti in queste ore. In questo momento ci sentiamo tutti francesi e soprattutto tutti coinvolti come italiani ed europei nella difesa dei valori democratici. Da Firenze, città universale simbolo di cultura e di bellezza e capitale del dialogo interreligioso, si levi più forte che mai un richiamo alle coscienze di tutto il mondo, a partire dai paesi islamici, ad estirpare la radice dell'odio che alimenta il fondamentalismo religioso e la violenza, consapevoli che non si debba rispondere con l'odio all'odio. Per questo - ha concluso il sindaco - invito tutta la cittadinanza ad esprimere vicinanza e solidarietà al popolo francese e condanna della barbarie di ieri a Parigi con una fiaccolata in piazza Ognissanti, sede del consolato onorario di Francia e dell'Istituto francese di Firenze".
IL PRESIDIO DAVANTI AL CONSOLATO FRANCESE
E oggi, giovedì, alle 18 è iniziato il presidio dallo slogan "Siamo tutti Charlie" davanti al consolato francese in piazza Ognissanti: è l''iniziativa organizzata da Cgil, Cisl, Uil, Arci, Anpi e Associazione stampa toscana.
"“Nous somme tous Charlie”, titola in prima oggi Liberation, “Libertè assassinée” è il titolo di Le Figarò - scrivono gli organizzatori in una nota -, ieri in tutte le città del mondo si sono riempite le piazze in risposta all'attacco terroristico che ha decimato la redazione di Charlie Hebdo, 12 i morti, giornalisti e poliziotti, molti i feriti".
"Forte lo sgomento in tutta la Toscana - prosegue la nota - risposte ci sono state fin dal pomeriggio di ieri e oggi alle 18, a Firenze in Piazza Ognissanti è in programma un presidio davanti al consolato francese".
L'attentato di Charlie Hebdo "scuote le coscienze di coloro che tutti i giorni lottano per la pace, l'integrazione, il diritto di tutti a vivere una vita dignitosa nella liberta' e nel rispetto per gli altri", sottolinea l'Anpi Firenze. Al terrorismo, continua l'Associazione partigiana, "bisogna rispondere con la solidarietà e come recita l'articolo 3 della nostra Costituzione rimuovendo gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
Presenti anche gli scout laici della sezione di Firenze del Cngei. "I fatti di queste ore, frutto dell'odio, della violenza, dell'intolleranza, sono - dichiarano - la dolorosa prova di quanto sia ancora lungo e ripido il sentiero della pace". E aggiungono: la strage di Charlie Hedbo "è la dimostrazione drammatica di quanto bisogno ci sia, nella nostra società, dei valori di fratellanza e rispetto di cui è latore lo scautismo in tutti i paesi del mondo in cui è presente e per i quali, oggi più di ieri, vogliamo rinnovare il nostro impegno".
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e il sindaco Dario Nardella, domani mattina (venerdì) alle 9 saranno al consolato francese, in piazza Ognissanti, per un visita al console Isabelle Mallez per portare solidarietà istituzionale dei due enti a seguito della strage di Charlie Hebdo. Lo ha confermato lo stesso Rossi presente al presidio.
RAFFORZATE LE MISURE DI VIGILANZA SUGLI OBIETTIVI SENSIBILI
E intanto in città sono state rafforzate le misure di vigilanza su tutti gli obiettivi sensibili. È quanto stabilito oggi nel corso di una riunione tra i vertici delle forze dell'ordine, convocata stamani dal prefetto Luigi Varratta dopo l'attentato a Charlie Hebdo. Sorveglianza aumentata in particolare verso gli obiettivi francesi, tra cui l'Institut Francais di piazza Ognissanti e il consolato francese, e anche verso le sedi dei giornali locali e tv.
"Sono stati aumentati i sistemi di sicurezza e in generale il livello di allerta in relazione ai fatti accaduti in Francia - spiega il questore Raffaele Micillo -. Anche se al momento non sussistono elementi concreti che indichino imminenti fattori di rischio concreto a Firenze". Le misure assunte a Firenze fanno seguito a una circolare inviata ieri a questori e prefetti dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, in cui si chiede di rafforzare le misure di vigilanza a tutte le sedi istituzionali, con particolare a quelle di Stati Uniti, Francia e Israele. Attenzione anche a luoghi di culto, stazioni, aeroporti e luoghi di aggregazione in generale.
IL SEGRETARIO GENERALE DELLA CEI
«Grazie a Dio da tutte le parti c'è stata condanna nei confronti di quello che è successo, perché anche il silenzio, il distinguere, a questo punto potrebbe configurarsi come una sorta di appoggio». Lo ha affermato monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, commentando l'attentato alla redazione di Charlie Hebdo a Parigi. Secondo Galantino, che ha parlato a margine della presentazione del progetto di Casa della Carità a Firenze, «non esistono appoggi che si possano dare a questo tipo di crudeltà, non esistono spiegazioni che si possano dare: sono solo atti vandalici, crudeli, e basta». Il segretario della Cei sostiene che con simili atti «prima di tutto viene minato il tentativo di far vivere insieme le persone, quale che sia la loro origine. È evidente come in certi casi a essere messa in croce è la libertà religiosa».