Cascine gran bazar

Un enorme mercato parallelo dell'usato: dalle scarpe alle pentole

Venditori abusivi alle Cascine

Venditori abusivi alle Cascine

Firenze, 5 maggio 2016 - LA SITUAZIONE è persino più grave di quella descritta poche settimane fa. Dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, come la crisi morda ancora. E crei, suo malgrado, sacche di illegalità e degrado. Il mercato del martedì che si svolge alle Cascine si sta, pian piano, trasformando in una realtà diversa da quella conosciuta e amata da sempre dai fiorentini. Oltre all’annosa e irrisolta questione degli irregolari che vendono merce contraffatta, da alcune settimane sono apparsi una trentina di giovani che espongono chincaglierie usate di ogni specie. Uomini e donne, che buttano per terra una tovaglia e cercano di vendere di tutto. Scarpe usate, pentole, pantaloni, fornelli da campeggio. Nella maggioranza dei casi si tratta di oggetti gettati via, nella spazzatura, dai cittadini fiorentini. E recuperati da questi giovani che monitorano ogni singolo bidone dell’immondizia con attenzione.

QUALCUNO usa un piccolo ombrello, per ripararsi dal caldo e dal sole. Una situazione che rappresenta un evidente problema di degrado e di convivenza con i commercianti regolari. Italiani e stranieri. Che pagano lo sfruttamento del suolo pubblico e si trovano letteralmente invasi. E stanchi di una situazione che provoca tensioni, ogni singolo martedì. Solitamente chi vende pentole e scarpe usate, ovviamente a cifre irrisorio (due, tre euro al massimo), si posiziona all’inizio del mercato, sul lato anni fa occupato dalla storica discoteca Meccanò. Posti cioè vicino al ponte della tramvia.

«Non rappresentano un invito a continuare la passeggiata – racconta Raffaele, ambulante da una vita –. Molti clienti non vengono più a trovarci, qui alle Cascine. Hanno paura, sono stanchi di questa situazione. Serve rispetto per questi giovani, molti cercano solo di raccogliere il necessario per mangiare. Io non ce l’ho con loro. Ma anche noi siamo qui per guadagnarci da vivere. Serve un intervento da parte di chi ci amministra, perché altrimenti si rischia che scoppi una guerra tra poveri. Questo martedì, complice anche lo sciopero del settore pubblico, non si è visto un solo vigile». Nelle scorse settimane erano stati molti i commercianti che avevano scritto alla nostra redazione. Per denunciare una situazione che stava peggiorando. Di settimana in settimana. Tre martedì fa erano oltre settanta gli abusivi che vendevano merce contraffatta. Ora questa nuova emergenza. Che rischia di diventare esplosiva.

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