Cantieri: tre mosse da fare subito

Buona domenica

Il capocronista de La Nazione di Firenze Luigi Caroppo

Il capocronista de La Nazione di Firenze Luigi Caroppo

Firenze, 14 settembre 2014 - Per tentare di uscire indenni dallo tsunami annunciato causa cantieri della tramvia ci vuole la collaborazione di tutti. E’ vero. Inevitabile e certo. Firenze riuscirà nell’impresa? Ci vuole uno spirito da mondiale di ciclismo, è il ritornello di questi giorni per far capire che, come nel settembre 2013, ognuno deve fare la propria parte per evitare la paralisi totale. Buona volontà e anche cambio, probabilmente necessario, di abitudini. Più auto in garage e mezzi alternativi in pista (biciclette, treno e tramvia in primis, non i bus perché rischiano anch’essi di rimanere nelle morsa del traffico). Ci si aspetta che la collaborazione arrivi subito da Palazzo Vecchio: non solo giustificato ’terrorismo preventivo’ («Autunno drammatico» come sottolineato dal sindaco Nardella) ma anche fatti. Tipo: piano straordinario per far presidiare costantemente le strade dei cantieri e le vie di fuga dai vigili urbani. Non solo per fluidificare il traffico, ma anche per aiutare, sottolineo aiutare, i cittadini in coda. ​E fare dell’informazione in tempo reale sulla viabilità cittadina un caposaldo d’intervento (non solo usando i social network come twitter e facebook). Non è gradevole sentire dal sindaco proprio alla vigilia del caos una chiusura su chi rischia il tracollo («Non può passare il principio che, a Firenze, su ogni cantiere i commercianti possano chiedere risarcimenti diretti»). Niente indennizzi, scordateveli, insomma. Ma sarebbe auspicabile lasciare qualche speranza aperta per altre possibilità (sgravi sulla fiscalità locale?) visto che commercio vuol dire lavoro e famiglie che ci campano. Buona domenica.

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