Polpette al veleno: uccisi due cani. Choc a Pian di San Bartolo

Una cucciola e un meticcio di Breton morti nel giro di pochi minuti. E un'inquietante scritta

L'inquietante scritta apparsa qualche mese fa a Pian di San Bartolo

L'inquietante scritta apparsa qualche mese fa a Pian di San Bartolo

Firenze, 10 febbraio 2016 - Due cani avvelenati in appena tre giorni a Pian di San Bartolo, e più precisamente in un terreno fra via delle Ginestre e via degli Olivi. Una cagnetta di piccola taglia è morta in pochi istanti sul posto; un meticcio di Breton, forse perché aveva ingerito una minor quantità di esca manipolata o forse perché di stazza maggiore, si è invece sentito male una volta tornato a casa. Ma anche per lui non c’è stato niente da fare: il proprietario, richiamato dai guaiti del cane agonizzante, non ha fatto in tempo a metterlo in auto per portarlo dal veterinario, che l’animale ha smesso di respirare, non prima però di aver vomitato schiuma e sangue. 

Esattamente come la cagnetta morta in precedenza. Entrambi i cani erano stati nell’oliveta, a lato della strada, che da sempre i padroni hanno come punto di riferimento per far giocare liberi i loro amici a quattro zampe. Adesso Pian di San Bartolo è sotto choc. Tant’è che per avvisare dell’accaduto, alcuni cittadini hanno stampato e affisso in zona dei cartelli con la scritta «Pericolo di morte. State lontani da questi luoghi con i vostri animali. Ci sono esche avvelenate posizionate da crudeli assassini che uccidono all’istante».

E torna in mente anche un inquietante episodio di tre anni. Era l’estate del 2012, quando in sul manto stradale della vicina via dei Mandorli, qualcuno con mano sgrammaticata scrisse: «Abbaia di nuovo e ti ammazzo». L’autore è rimasto anonimo ma in paese non si esclude che dietro ci sia sempre la stessa persona. Per il momento le preoccupazioni dei cittadini non trovano riscontro a livello ufficiale. «Ad oggi non abbiamo nessun caso di avvelenamento accertato ma solo una segnalazione generica – riferisce il vicecomandante della Polizia Municipale di Fiesole, Andrea Ticci – Invito i cittadini a denunciare l’accaduto. Per adottare i dovuti provvedimenti va infatti seguito un determinato protocollo in collaborazione con i veterinari». 

L’attenzione è comunque alta. Anche perché la prassi di utilizzare sostanze più o meno tossiche, e più o meno legali, nelle nostre campagna è assai diffusa, specie per difendere orti e pollai. L’obiettivo è quello di tenere lontano le talpe o altri predatori. Ma il rischio è che il topicida entri nella catena alimentare e arrivi anche a carnivori più grandi, a cominciare da cani e gatti. Si ricorda inoltre che l’utilizzo di bocconi avvelenati è un crimine con specifiche sanzioni penali e amministrative. Una prima risposta per veder diminuire questo triste fenomeno potrebbero essere le aree per cani, zone in cui in tutta sicurezza i nostri amici potrebbero essere liberi di correre senza arrecare disturbo a nessuno. La proposta di istituirne anche a Fiesole è stata avanzata dal Pd. Al documento, benché approvato all’unanimità, non è stato dato al momento seguito. 

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