Caccia grossa al cinghiale fra i giardini e le vie della città

Firenze, oggi maxi operazione per abbattere una ventina di esemplari

Sempre più spesso i cinghiali si avvicinano ai centri abitati per trovare cibo

Sempre più spesso i cinghiali si avvicinano ai centri abitati per trovare cibo

Firenze, 1 dicembre 2015 - I cinghiali sconfinano in città e per difendersi dall’invasione, delle non troppo pacifiche ‘bestiole’ da un quintale di peso medio, l’arma più efficace è sempre la stessa: il fucile. Anche sul marciapiede sotto casa.

Questa mattina, dalle 9 alle 12, nella zona di Firenze, ai piedi delle dolci colline di Fiesole, forse la periferia verde più bella della città, polizia provinciale e municipale hanno organizzato quella che tecnicamente si chiama: attività di abbattimento autorizzata in zone di divieto antropizzate. Tradotto: una specie di battuta di caccia per liberare l’ampia area verde, in parte coltivata a uliveti e in gran parte abbandonata, da una ventina di cinghiali che hanno deciso di eleggere questa zona, alle porte della città, come loro residenza.

Questi animali non ‘calano’ in città dalle vicine colline. No. In quell’area verde sono nati e si sono riprodotti. E non hanno alcuna intenzione di traslocare. In realtà la ‘caccia’ al cinghiale (da parte delle forze dell’ordine) in quella zona di Firenze è praticata da tempo. Il rischio di incontrare un “mammifero artiodattilo della famiglia dei suidi”, alias cinghiale, da quelle parti, seppure a un passo dallo Stadio Franchi, è abbastanza frequente, così che la polizia provinciale è già scesa in campo più volte nel corso di quest’anno. Trappole e abbattimenti singoli ‘in sicurezza’, però, non sono bastati a regimentare il fenomeno. Così oggi, dopo tre giorni in cui le strade del quartiere sono state battute, metro per metro, da un’auto con altoparlante per avvertire i cittadini, dopo che ovunque sono stati affissi cartelli e volantini, le pattuglie di vigili provinciali e polizia urbana terranno sotto stretto controllo i cittadini. L’orario, dalle 9 alle 12, è stato scelto per interferire meno possibile con le attività urbane. I cittadini avranno tempo di uscire per accompagnare i figli a scuola o per andare al lavoro e potranno rientrare a casa tre ore dopo. Il consiglio, vivissimo, è di astenersi dal praticare jogging in quella fascia oraria.

Facili ironie a parte, il problema dell’eccessiva presenza di ungulati in Toscana è reale. Qui la diffusione è la più alta d’Europa, pari a circa 500mila capi stimati, che creano grossi danni all’agricoltura e sono un pericolo per l’uomo. La Regione sta predisponendo una legge obiettivo straordinaria, la prima del genere in Italia, che avrà la durata di tre anni, per diminuire la densità di cinghiali, caprioli, daini e cervi sul territorio. E’ infatti necessario ridurne drasticamente il numero, in modo da riportarli dentro la media nazionale che è di quattro volte inferiore a quella toscana. Vuol dire che in tre anni potrebbero essere abbattuti o catturati 150.000 degli attuali 200.000 cinghiali. Gli animalisti sono già sul piede di guerra, pronti a scendere in strada per fare più rumore possibile e impedire l’operazione abbattimento: «i cinghiali – sostiene l’associazione Gabbie vuote onlus – non rappresentano un pericolo per le persone e se le persone fossero informate non li temerebbero. Sono animali amanti del quieto vivere». Provare per credere.

Paola Fichera

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