Padelle e coperchi per dire no alla Buona scuola

E gli studenti lanciano una campagna social. Su Facebook coi libri di testo in mano

La manifestazione contro la #buonascuola

La manifestazione contro la #buonascuola

Firenze, 24 maggio 2015 - “Visto che le parole non bastano, proviamo a far rumore con mestoli, pentole e coperchi”. Valerio Cai ha animato il mini-cacerolazo che, organizzato da ‘Noi scuola’, ha percorso le strade del centro di Firenze. “La scuola dice no a Renzi”. E giù con cucchiai e padelle. “I rappresentanti di questo governo ascoltano solo meccanicamente. E continuano a ripetere le stesse cose come un disco rotto”, accusa Cai. Nel mirino, “la centralità autoritaria del dirigente scolastico e la marginalizzazione degli organi collegiali”.

“Il consiglio d’istituto darà per forza ragione al preside, che quindi resterà comunque un ‘duce’. Insomma, nelle ‘correzioni’ che sta apportando Renzi non vedo nessuna apertura democratica”, continua il portavoce del sindacato. “Mai in nessuna riforma era stata messa in discussione la centralità dell’insegnamento – aggiunge Cai -. Così facendo si mina la democrazia nel cuore stesso dell’istituzione scolastica”. E ancora: “Pure noi abbiamo a suo tempo partecipato alla grande consultazione online sulla Buona scuola. Siamo stati illusi come tutti, perché non abbiamo avuto alcun tipo di riscontro”.

E se la Cgil ha lanciato una serie di incontri pubblici nelle scuole per discutere dell’”idea di scuola secondo la ‘buona scuola’, gli Studenti in movimento hanno dato il via ad una campagna social, che vede protagonisti i ragazzi ritratti coi libri di testo in mano. “E’ la cultura la nostra arma contro il Ddl. Per noi è impensabile dar vita ad una riforma della scuola senza parlare di noi studenti”, afferma Lucrezia Iurlaro, una delle portavoci del movimento. 

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