Mercoledì 24 Aprile 2024

A Palazzo Capponi si parla d'Europa, il ministro Boschi chiude i lavori: "C'è bisogno di una politica comune, di una visione comune"

A margine dell'iniziativa il ministro si è espresso su vari temi dalle regionali al via libera Ue alla legge di stabilità / IL CONVEGNO / FOTO / IL MINISTRO BOSCHI-FOTO

Il ministro Boschi al convegno

Il ministro Boschi al convegno

Firenze, 23 novembre 2014 - Giornata conclusiva del convegno a Palazzo Capponi  ‘How can we govern Europe?’, la due giorni di discussione con i protagonisti della scena politica ed economica europea organizzata da EuNews​, giornale d’informazione con sede a Bruxelles diretto da Lorenzo Robustelli. Dopo l’inaugurazione con l’eurodeputato Simona Bonafè e l’intervento del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, è affidata al ministro per le Riforme Maria Elena Boschi la chiusura dei lavori.

"Abbiamo bisogno di una politica comune, di una visione comune, di una politica fiscale. Questo modello non funziona alla lunga, questo non significa che l'austerità sia una buona scelta". Ha detto il ministro intervenendo in inglese. "Io non credo che i progetti europei andranno bene se non saranno sentiti dai cittadini". "Dobbiamo agire e il governo di cui faccio parte lo sta facendo - ha proseguito Maria Elene Boschi nel suo intervento -. Credo che anche l'Europa debba agire: i 300 milioni di investimenti sono il primo passo". "Il presidente Juncker ha risposto alle richieste del nostro governo per grossi cambiamenti - ha aggiunto - L'approccio alle politiche e agli investimenti ci danno la misura di cosa può fare la Ue per la crescita. Ma è solo il primo passo".

Arrivando il ministro ha risposto ai giornalisti che l'attendevano su varie questioni. "Credo che questo Governo, che ha istituito un'autorità anticorruzione, non accetti lezioni di moralità da nessuno". Ha commentato riferendosi alle parole di Maurizio Landini, leader Fiom. "Credo che Landini stia spostando lo scontro sul piano ideologico - ha aggiunto a margine del convegno - perché nel merito del jobs act ha poco da dire" e "quindi si sposta l'attenzione su un altro piano". Mentre sulle elezioni regionali in corso: "non sono un test per il Governo, non è un referendum. Ovviamente io credo che finirà con una vittoria del Pd in entrambi i casi". Sulla situazione interna al partito ha poi dichiarato: "Non c'è alcun rischio di scissione, a mio avviso e non ci sarebbe né nel caso di fiducia né nel caso in cui la fiducia non venisse posta, come è probabile, perché non è scontato che ci sia la richiesta di fiducia. Credo che il Pd continuerà il proprio impegno per il bene dei cittadini". Quello per le riforme, ha proseguito, "sicuramente è un piano impegnativo, ma saremo in grado di rispettare gli impegni e il cronoprogramma che ci siamo dati". "Sappiamo che sono sfide ambiziose e impegnative - ha evidenziato - ma questo non ci spaventa. Ci stiamo impegnando quotidianamente in Parlamento, dove il governo ha presentato un piano di riforme che chi ci ha preceduto non è riuscito a fare". Parlando invece del via libera Ue alla Legge di stabilità il ministro Boschi ha affermato: "Credo, queste sono le notizie informali, che venga apprezzato l'impegno che l'Italia sta mettendo a 360 gradi, e quindi che si possa proseguire tranquillamente sulla manovra che abbiamo presentato". "La lettera di Padoan all'Ue - ha poi aggiunto - Non è una procedura anomala, è il normale confronto che c'è fra i vari Stati e la commissione europea, in cui abbiamo fatto chiarimenti ulteriori sul nostro impegno per le riforme strutturali del Paese".