Bolkestein, la protesta dei trecento. "Quella normativa va eliminata"

Martedì la manifestazione organizzata dall’associazione Assidea

Protesta ambulanti contro la direttiva Bolkestein davanti a Palazzo Vecchio

Protesta ambulanti contro la direttiva Bolkestein davanti a Palazzo Vecchio

Firenze, 1 luglio 2016 - Duecentocinquanta, forse persino trecento. Sarà un lungo e lento serpentone di furgoni quello organizzato martedì prossimo da Assidea per ribadire la proprio contrarietà alla normativa Bolkestein. L’associazione di ambulanti, nata pochi mesi fa e cresciuta a vista d’occhio, oggi conta già oltre mille associati. Sfileranno insieme ad altre organizzazioni, provenienti da Campania e Lazio. «Ci dispiace creare dei disagi al traffico, ma per noi è questione di vita o di morte – ha ricordato Alessio Pestelli –. L’aspetto che più di ogni altro ci lascia davvero basiti è che questa normativa europea nulla ha a che vedere con la nostra categoria. Il corteo, che partirà alle 15 e 30 dal piazzale delle Cascine, raggiungere il piazzale Michelangelo. Qui, alle 17, ci sarà un comizio, al quale parteciperanno parlamentari e numerosi sindaci provenienti da ogni angolo della Toscana. Ancora non è chiaro quale sarà l’ordine degli interventi, ma secondo alcune indiscrezioni dovrebbero essere presenti Ivan Della Valle, del Movimento 5 Stelle e il leader della Lega Nord, Matteo Salvini.

«NON SAPPIAMO ancora con certezza chi parlerà, ma siamo certi che il nostro invito sarà raccolto da numerosi esponenti politici, da destra a sinistra. La nostra è una battaglia assolutamente lontana da questioni di appartenenza. Noi stiamo difendendo solo il nostro lavoro, i nostri investimenti. E anche un’idea di città che rischia di snaturarsi». Che centra il concetto di città con la Bolkestein? «È semplice. Se passa questa normativa gli spazi negli quali esponiamo la nostra merce verranno ridiscussi, e ognuno di noi, che è un piccolo commerciante, rischia di scomparire. Al nostro posto ci saranno le multinazionali, i fondi di investimento che compreranno tutto. Ovviamente stiamo parlando di aggregazioni che hanno una potenza economica enorme, contro la quale noi nulla possiamo. A quel punto saranno loro a decidere chi sarà degno di poter vendere i propri prodotti e chi no, riaffittando le concessioni a cifra da fame».

COSA chiedete alla Regione e ai Comuni? «Che facciano loro le nostre battaglie. Che ci aiutino nei confronti del governo, che facciano capire a chi siede in parlamento e a Palazzo Chigi che noi vogliamo solo lavorare. Non pretendiamo di aver nessun regalo, nessuno sconto. Vogliamo solo che ci sia il rispetto per il nostro ruolo. Se non avremo nemmeno il tempo di ammortizzare il costo di un furgone come potremo andare avanti?»

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro