Banda rubava nelle pelletterie dell'alta moda, arresti e perquisizioni

Operazione della polizia che coinvolge Firenze ma anche la Lombardia e l'Emilia

La polizia

La polizia

Firenze, 18 novembre 2015 - Una banda che rubava materiale di pelletteria in fabbriche che lavoravano per grandi marchi: il gruppo è stato sgominato, grazie al meticoloso lavoro e alle indagini della polizia. Operazione che si è svolta in Toscana, Lombardia e Emilia Romagna. Diversi i furti che sarebbero stati messi a segno. L'operazione, denominata "Toccata e Fuga", è scattata nelle prime ore di mercoledì. In manette sono finiti 12 uomini di età compresa tra i 23 e i 47 anni, tutti cittadini romeni o originari della Romania, arrestati questa mattina dalla polizia su ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Altri due malviventi sono al momento ricercati. Tra febbraio e ottobre 2014 il gruppo avrebbe messo a segno almeno 10 colpi, più quattro tentati, la maggior dei quali nell'hinterland fiorentino. Il valore del bottino ammonterebbe ad alcuni milioni di euro. Dalle indagini è emerso che l'organizzazione criminale avrebbe tenuto contatti regolari con un presunto ricettatore campano.

Da qui l'ipotesi che la merce rubata, tra cui pezzi di collezioni ancora non uscite, venisse inviata nel Sud Italia per poi essere immessa nel mercato nero. Le indagini, coordinate dalla procura fiorentina e condotte dagli agenti della squadra mobile, sono scattate dopo un furto messo a segno nella notte tra il 21 ed il 22 aprile 2014, all'interno della ditta 'Bulgari Accessorì a Firenze, dove furono rubate borse e altri articoli per circa 350 mila euro. I ladri hanno colpito in aziende di pelletteria che lavorano per numerose maison di alta moda, tra cui Bulgari, Tom Ford, Ferragamo, Prada, Gucci, Brunello Cucinelli e Chanel.

Due furti sono avvenuti anche in provincia di Udine. La base operativa dell'organizzazione criminale era a Trezzo sull'Adda (Milano). I colpi venivano messi a segno da gruppi di massimo 10 persone. Arrivavano dal Milanese a bordo di auto intestate a prestanome, e la sera stessa rubavano un furgone col quale poche ore dopo commettevano il furto. In alcuni casi prima di entrare in azione facevano scattare all'allarme per controllare i tempi di reazione delle guardie giurate, oppure lo mettevano fuori uso usando della schiuma. Spesso il furgone veniva usato come ariete.

Nel corso delle azioni venivano utilizzati sempre cellulari intestati a prestanome. I componenti della banda, ha spiegato il procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo, appartengono «al mondo rom», e agivano in modo «seriale e organizzato». L'operazione, ha aggiunto il questore di Firenze Raffaele Micillo, «è un messaggio» rivolto a tutte le aziende di moda che operano sul territorio, «con le quali si sta cercano una strategia comune per prevenire i furti».

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro