Arriva la nuova tessera sanitaria, ma quanti guai per attivarla

Non mancano le farmacie che hanno rinunciato: problemi con il programma, mancanza di personale e nessuna retribuzione per il servizio

Tessera sanitaria

Tessera sanitaria

Firenze, 8 febbraio 2016 - Mancanza di personale e di tempo. Problemi con l'installazione del nuovo programma. Mancato aggiornamento del software. Queste le motivazioni che hanno spinto molte farmacie di Firenze e provincia a non effettuare più il servizio di attivazione delle nuove tessere sanitarie.

Nel corso del 2016 i cittadini toscani riceveranno la nuova Carta sanitaria elettronica: una distribuzione già avviata, dove le nuove tessere, in sostituzione di quelle in scadenza (la durata è di 6 anni), verranno recapitate a casa con un anticipo di circa 90 giorni rispetto alla data riportata sulla carta già in possesso del cittadino. Per rinnovare o riattivare la vecchia carta è possibile richiedere il codice pin della nuova tessera presso uno degli sportelli delle aziende sanitarie toscane, delle farmacie e dei Comuni della Regione aderenti al progetto.

Il sito della Regione Toscana riporta la mappa degli sportelli disponibili (http://www306.regione.toscana.it/mappe/index_cns.html?area=cns): ma dei 156 indirizzi indicati nella provincia di Firenze, molti hanno in realtà cessato il servizio di attivazione delle nuove carte sanitarie.

“Non è un elenco veritiero” -spiegano in una farmacia di Firenze Nord - “Tante persone vengono qui da noi per l'attivazione della nuova carta e siamo costretti a dirottarli alla Asl”. “Purtroppo abbiamo dovuto sospendere il servizio già da tempo” - dice il titolare di una farmacia di Fiesole - “perché il programma dava molti problemi che nemmeno l'assistenza ha saputo risolvere. Ancora oggi, però, molte persone si presentano nel nostro esercizio richiedendo l'attivazione e siamo costretti a dirottarli al punto più vicino. Vorrei che il nostro indirizzo venisse cancellato dall'elenco di punti di attivazione fornito dalla Regione, anche perché si crea un disservizio ai cittadini. La cessazione del servizio non è dipeso da noi” - conclude - “l'attivazione delle tessere sanitarie metteva in crisi tutto il resto delle attività all'interno della farmacia”.

Una motivazione, quest'ultima, addotta da molti esercizi fiorentini: l'attivazione delle nuove tessere, infatti, andrebbe a discapito del servizio farmaceutico stesso. “Per effettuare l'attivazione deve esserci una persona che si occupa solo di quello, un dipendente che però rimane a spese della farmacia e non della regione” - dichiarano in una farmacia di Campi Bisenzio - “Molti clienti non vogliono e non possono aspettare, quindi se si accumula la fila, cosa che succedeva puntualmente quando si effettuava il servizio, diventa tutto molto problematico. Io dovrei impiegare un dipendente solo in questa attività, ma non mi è assolutamente possibile e quindi ho deciso di non attivarle più”.

Il problema del forte afflusso viene sollevato anche dalle farmacie che effettuano l'attivazione: “Gli utenti si fanno vivi frequentemente: e noi che, talvolta, siamo in difficoltà” -dichiara il titolare di un esercizio del centro storico- “Lo abbiamo fatto presente: non è solo una questione di “vil denaro”, è che questo servizio richiede tempo, un tempo che dobbiamo dedicare gratuitamente alla regione toscana a scapito delle persone che si recano in farmacia per i loro acquisti. Oltre a richiedere almeno 15 minuti, spesso capita che il programma di attivazione non funzioni e debba essere riattivato”. “Siamo alla seconda attivazione e tutto ricomincia da capo” - spiegano da una farmacia del Quartiere 5- “E' un tempo che nessuno ci paga, facciamo gratis un lavoro che dovrebbe pagare la sanità, non impiegando il lavoro pagato da altri”.

L'aumento delle richieste di attivazione è un dato riscontrato all'interno delle farmacie, osserva il dottor Marco Nocentini Mungai, presidente di Federfarma: “il servizio rientra in un'attività volontaristica da parte delle farmacie -continua- quindi può capitare che qualche esercizio decida di non effettuarlo più per motivi organizzativi. Non essendo retribuito, non vi è alcun vincolo e le motivazioni per non effettuare il servizio possono essere le più disparate come, ad esempio, la mancanza di personale”.

Il confronto sul tema tra Regione Toscana e farmacie è aperto: “Al momento stiamo ridefinendo un accordo su livello regionale” - spiega Cecilia Chiarugi, dirigente del settore Innovazione e Sanità della Regione Toscana - “In assenza di un accordo formalizzato, un certo numero di farmacie hanno cessato il servizio: stiamo lavorando su questo aspetto, al fine di trovare un accordo formale con le rappresentanze delle farmacie”. Un accordo che, precisa il dottor Nocentini, “non riguarderà soltanto l'attivazione delle tessere, ma anche un pacchetto più ampio di servizi a favore della popolazione”.

A oggi è stato attivato circa il 60% delle tessere (e l'equivalente di fascicoli sanitari elettronici), per un totale di due milioni e 100mila tessere già attive: un risultato “mediamente soddisfacente”, continua Chiarugi, perché “quello che bisogna andare a studiare sono in realtà gli accessi degli utenti ai servizi: la scommessa è vedere quanto questo strumento verrà poi effettivamente utilizzato. A breve, previo consenso esplicito da parte del cittadino, sarà possibile dare il consenso alla consultazione dei propri dati da parte di soggetti terzi, come ad esempio il medico curante”.

“Possono purtroppo verificarsi alcuni inconvenienti tecnici di tipo informatico nel corso degli aggiornamenti” -precisa ancora Chiarugi- “ma in una postazione correttamente configurata l'attivazione richiede solo pochi minuti: qualora si presentino difficoltà, c'è un numero verde per far fronte al problema”. Infine, un appello: “Vogliamo ricordare che non c'è nessuna urgenza di riattivazione della carta sanitaria” – conclude Chairugi- “Escluse le funzioni online, infatti, per tutte quelle tradizionali la tessera è attiva. Chi ce l'ha già attiva e deve solo riattivare quella nuova attraverso i totem o un personal computer, è bene che lo faccia. Se invece non l'avesse ancora attivata, vogliamo ricordare che non c'è nessun tipo di urgenza”.

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