Omicidio Ashley Olsen, l’ultima notte maledetta: la sedia rotta, le fascette e tanti rebus

Il telefono si spegne la mattina dopo. La donna conosceva l’assassino

I rilievi della polizia in via Santa Monaca

I rilievi della polizia in via Santa Monaca

Firenze, 12 gennaio 2016 - Qualcosa non torna. Sono tanti i punti ancora da chiarire, ma anche quelli logicamente contrastanti, nella ricostruzione dell’omicidio dell’americana Ashley Olsen, trovata morta nel suo appartamento in via Santa Monaca.  Il cellulare. Il telefono di Ashley sembrava essere sparito. Che l’assassino se lo fose portato via. Ma non aveva senso, il killer avrebbe corso un rischio inutile, quello di farsi beccare con il telefono della vittima. Il cellulare invece sarebbe stato trovato e sequestrato e dal punto di vista investigativo, le cose cambiano: senza l’apparecchio si sarebbero ottenuti solo i tabulati del traffico telefonico e le connessioni ad internet. Ma per recuperare, ad esempio, una chat via whatsapp, serve uno dei due terminali. Così è più semplice per i tecnici della polizia conoscere gli appuntamenti in chat di Ashley. Il telefono però si spegne (o perché viene spento, o perché si esaurisce la batteria) intorno alle 9 di venerdì mattina.

Lotta, cavi, fascette. Nell’appartamento, oltre al disordine “naturale” di Ashley e lo sporco fatto dal cane nelle ore in cui è rimasto chiuso dentro, c’erano anche una sedia pieghevole di legno spezzata e un vetro su un’anta di un armadio rotto. A terra, oltre ad alcuni indumenti, un cavo usb della lunghezza di circa un metro. La polizia ha repertato anche alcune fascette, che hanno fatto ipotizzare un gioco erotico. Il movente. Ashley è stata trovata nuda, con soltanto i calzini ai piedi. Se il fidanzato, come emerge al momento da fonti investigative, sembra aver dissipato i sospetti con il suo alibi, chi poteva avere un motivo di risentimento verso la bella 35enne? Ashley ha fatto salire il suo assassino (anche se non si può escludere la presenza di almeno un’altra persona) e probabilmente si è messa in libertà con lui, come se ci fosse o si fosse creata intimità. La procura esclude il movente della rapina. Perché ucciderla?

L’ultima sera. Giovedì scorso, mentre si trovava al Montecarla di via de’ Bardi, è rimasto nel locale quando invece le amiche se ne sono andate prima. Aveva appuntamento con qualcuno? Il cane e i vicini. Il monolocale soppalcato preso in affitto da Ashley Olsen è in un condominio piuttosto piccolo, dove non si dovrebbe faticare a sentire grida. Nessuno (anche se la proprietaria dell’appartamento che vive sopra è mancata per alcune notti) ha sentito grida o rumori insoliti. Il beagle Scout sarebbe stato sentito abbaiare, ma nessuno gli ha dato peso.

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