Arrestato poliziotto 'infedele', aveva introdotto in carcere due telefoni cellulari

Lo rende noto l'Osapp, Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria. Si tratta di oggetti non consentiti all'interno del carcere

L'ingresso del carcere di Sollicciano (New Press Photo)

L'ingresso del carcere di Sollicciano (New Press Photo)

Firenze, 3 luglio 2015 - Un assistente capo di polizia penitenziaria del carcere fiorentino di Sollicciano è stato arrestato dopo il ritrovamento di due telefoni cellulari nella sezione penale. A riferirlo Leo Beneduci, segretario generale dell'Osapp, l'Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria. «Quest'oggi - afferma Beneduci in una nota - nel corso di una operazione condotta dalla polizia penitenziaria nella sezione penale del carcere di Firenze Sollicciano e rivolta all'individuazione di sostanze e oggetti non consentiti, oltre al rinvenimento di due telefoni cellulari perfettamente funzionanti, si è provveduto all'arresto di un assistente capo di polizia penitenziaria di 50 anni probabile responsabile dell'introduzione all'interno del carcere dei due apparecchi telefonici». «Anche quest'ultimo episodio di grave infedeltà da parte di un appartenente al Corpo di polizia penitenziaria, unitamente alle frequentissime aggressioni, agli incendi nelle celle e ai suicidi è frutto - scrive il sindacato in una nota - del clima di pesante abbandono istituzionale e di pessima organizzazione che contraddistingue la gestione del carcere fiorentino e che individua la principale responsabilità nel direttore del carcere, anche oggi assente unitamente al comandante e nel provveditore regionale».

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