Anziani in festa sabato 11 ottobre a Firenze: per Sant'Abramo

La ricorrenza alle ore 16, nella Basilica della Santissima Annunziata a Firenze

Festa degli anziani

Festa degli anziani

Firenze, 7 ottobre 2014 - Dieci anni, un anniversario, una tappa che richiama tanti passi, tanti volti, ma che non fa guardare indietro, piuttosto fa abbracciare tanti anziani, inoltrarsi in quel continente inesplorato da loro abitato. Come negli anni passati la Comunità di Sant’Egidio desidera festeggiare, insieme agli anziani di Firenze la ricorrenza di Sant’Abramo con una messa sabato 11 ottobre 2014, alle ore 16, nella Basilica della Santissima Annunziata, a Firenze. E' un appuntamento atteso da molti, particolarmente da coloro che vivono nelle residenze assistite. Dopo la celebrazione, spiegano gli organizzatori, “desideriamo festeggiare insieme i dieci anni di questa iniziativa”, con un breve rinfresco che si terrà nel chiostro interno della Basilica. Dunque festa, un ulteriore passo anche nella ricomprensione della famiglia come abbraccio di più generazioni, in cui la presenza degli anziani da una parte e quella dei piccoli dall'altra danno senso anche ad adulti responsabilizzati che vivono nel tempo e non fuori da esso.

Vivere accanto agli anziani "fa crescere negli anni un patrimonio di esperienza e sensibilità che è stato condiviso con tanti per costruire insieme una città più umana e solidale". Portatori di forze particolari nella città (come non pensare alla risorsa incredibile che sono sotto tanti profili per le famiglie) e nella Chiesa (ne sono spesso custodi, li incontri lì, hanno cura dei dettagli), gli anziani e la considerazione verso di loro rappresentano un indicatore vero della soglia di umanità nelle comunità umane. Non di rado sono aggrediti da un grande male, la solitudine. Nei mesi scorsi è stata segnalata la diffusione di uno spot girato in Gran Bretagna a favore di una cultura positiva degli anziani e dell' “età più lunga”, in cui ritornano queste parole: “Non c'è cura per la vecchiaia perché invecchiare non è una malattia". Lo spot, girato da Nadav Kander, punta a fare cambiare l'idea negativa che il senso comune ha dell'invecchiamento. Dati recenti dicono che a Firenze ci sono 215,5 anziani ogni 100 giovani. Gli anziani sono il 26 per cento della popolazione. E' un bel traguardo, ma all'aumeno della speranza di vita non sempre corrisponde una sensibilità adeguata, perchè in fondo si ha il sogno di restare giovani ma non si accetta la terza stagione. “L'uomo di oggi parla sempre e sta al telefono. 

 
E' sempre connesso – osserva Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio – L'anziano spesso parla solo con se stesso”. C'è la verità di un naufragio di forze che però può diventare un approdo, restituire un senso al tempo e a quelle che un teologo fine come Romano Guardini chiamava “le età della vita”. Sant'Abramo rimette al centro anche questo e, soprattutto, riporta la Buona Notizia a tanti anziani e con gli anziani. E' in fondo la caratteristica principale dell'amicizia di Sant'Egidio con gli anziani, che ha trovato espressione anche nel volume 'La forza degli anni' (Mondadori), curato da Gino Battaglia, che raccoglie contributi (tra cui vari interventi di Riccardi) su aspetti diversi della condizione degli anziani nel mondo contemporaneo alla luce di quanto condiviso con loro da Sant'Egidio. Un libro utile per tutti, per i giovani e per le famiglie, per chiunque abbia a che fare con questa condizione, per chi abbia parenti anziani in casa, operi in strutture in cui sono ricoverati anziani o faccia volontariato.
 
Il libro è stato presentato in diverse tappe toscane in questi mesi: nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi, a Livorno, quindi a Firenze nella parrocchia del Santissimo Nome di Gesù ai Bassi, alla parrocchia del Ss. Salvatore a Vaiano, presso l'Auser di Sesto Fiorentino. Si compone di 16 capitoli che prendono in esame dati e storie, testimonianze di vita, suggerimenti e indicazioni per aiutare gli anziani a restare a casa, la riflessione sulla morte, gli aspetti spirituali, la figura dell'anziano nella cultura biblica, le possibilità associative, la realtà degli istituti e l'alternativa delle case famiglia. “Quelli che sono raccolti nelle pagine del libro – scrive Riccardi – non sono solo frammenti di fatica, di gioie e di dolori quotidiani: tutti insieme, essi compongono come una grande riflessione sull'uomo e su Dio, vissuta collettivamente, sviluppata mentre si viveva con questi amici che sono gli anziani”. Colpisce una sorta di definizione del termine “profezia” che Riccardi propone a partire da quest'amicizia: la profezia “non è la reazione sdegnata, l'invettiva, la pubblica denuncia. Almeno non è solo questo. Profezia è un lavoro sudato, è una conoscenza profonda”. La vecchiaia può essere anche naufragio, un naufragio da non negare perché è nelle cose. Negare è tuttavia quello che tende a fare la mentalità corrente: “Bisogna piuttosto scendere nel dramma del naufragio, con una vita vissuta nella compagnia”.  Sabato questa compagnia, questa amicizia, diventa festa. Per informazioni: 055.234.27.12, [email protected]
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