Truffano una 90enne per rubarle l'hotel di sua proprietà

Tra gli indagati anche un notaio e un commercialista

Notaio (Fotolia)

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Firenze, 4 agosto 2015 - Lei è anziana e ammalata. Loro hanno cercato di raggirarla. Una donna di 90 anni, malata per una deficit psichico, è finita nel mirino di alcune persone a lei vicine, che volevano raggirarla per portarle via l'hotel di sua proprietà, situato a Firenze, pagandolo un prezzo irrisorio, nettamente inferiore al mercato. Con questa accusa il pm Vincenzo Ferrigno ha chiesto il processo per cinque persone di cui l'anziana si fidava. Le accuse sono, a vario titolo, di circonvenzione di incapace, di falso ideologico e di falso in atto pubblico, e riguardano il suo commercialista, l'erede universale dei suoi beni, l'acquirente dell'albergo e colui che ne sarebbe stato il gestore.

Ma il pm ha anche chiesto il processo per un notaio di Firenze che ha redatto diversi atti dell'operazione, tra compravendite, a favore di indagati e locazioni a canone elevatissimo alla stessa 90enne che abita in alcune stanze dello stabile. Lo stesso notaio ha redatto il testamento con cui l'anziana nomina il parente indagato unico erede. In particolare, ricostruisce l'accusa, nel 2010 e nel 2011, alla donna vennero fatti firmare atti che avrebbero fatto uscire dal suo patrimonio la struttura - in fasi diverse, con successive cessioni di porzioni di fabbricato - con prezzi notevolmente inferiori ai costi di mercato. Poi gli indagati le avrebbero imposto un affitto a prezzo molto elevato. Secondo la procura, vennero sempre stipulati atti, rogati dal notaio indagato, tutti patrimonialmente svantaggiosi per la 90enne e senza verificare la capacità e l'effettiva volontà dell'anziana proprietaria.

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