Giovedì 16 Maggio 2024

Anonymous: "Firenze citata in chat dall'Isis. Così abbiamo fermato i terroristi"

Gli hacker svelano in un video i dettagli dell'operazione: "Dicevano che sarebbero arrivati entro Capodanno"

Il video in cui Anonymous svela i dettagli dell'attentato sventato

Il video in cui Anonymous svela i dettagli dell'attentato sventato

Roma, 31 dicembre 2015 - Avrebbe dovuto verificarsi a Firenze l'attentato dell'Isis che sarebbe stato sventato da Anonymous. È lo stesso gruppo di hacker che, dopo il video del 28 dicembre, lo afferma in un nuovo videomessaggio. Secondo fonti investigative, i riscontri fatti fino ad ora su tale ipotesi avrebbero dato esito negativo. I dettagli dell'operazione è spiegata in un video puubblicato sul profilo Twitter @OpParisOfficial, nel quale un membro del gruppo - con il viso coperto dalla classica maschera - rivela di aver intercettato una chat tra presunti terroristi, che avrebbero citato tra i propri obbiettivi proprio il capoluogo toscano. 

Nel video-comunicato gli attivisti spiegano di aver ricevuto il giorno di Natale una segnalazione relativa un profilo Twitter collegato ai vertici dell’Isis, dove era in corso una prima comunicazione su un possibile obbiettivo italiano già stabilito e apparentemente pronto per essere colpito. "Questo breve messaggio privato in quel momento indicava che Firenze sarebbe stato un obbiettivo entro capodanno" spiega Anonymous, che spiega di essersi "attivato per tentare di sventare questo attacco, che comunque risultato reale o falso non può essere sottovalutato tenendo conto dei soggetti che ne stavano parlando". Per questo motivo, gli hacker avrebbero inserito "una talpa all’interno dello Stato islamico, sfruttando lo stesso account accreditato e facendo credere che qualche fratello infedele ad Allah avrebbe comunicato agli italiani il giorno del giudizio di Dio, così impedendo che questo attacco venisse attuato”. E come spiegazione del loro modus operandi, aggiungono: “Anonymous agisce dietro un computer, non imbraccia armi e non tollera la violenza, non cerca fama e potere, non dobbiamo dare conto a forze di polizia e governi. Il nostro compito è quello di impedire le comunicazioni tra i terroristi e disturbare i loro piani, anche se questo può comportare rischiare la propria vita”.