Alluvioni, Nardella prepara il piano: telefonate nelle case a rischio

Il sindaco: «Catena di intervento semplificata». Via all’Alert system

GERMOGLI PH 21/11/00 SIECI ARNO IN PIENA

GERMOGLI PH 21/11/00 SIECI ARNO IN PIENA

Firenze, 23 ottobre 2014 - Un piano aggiornato contro il rischio alluvione. Compresa la possibilità che i fiorentini ricevano a casa una telefonata preregistrata se le condizioni meteo lasciano prevedere il rischio alluvione. L’amara esperienza di Genova ha lasciato il segno. Così il sindaco Dario Nardella ha chiesto di rivedere con un anno di anticipo il piano di emergenza della Protezione civile. Sarà presentato il 5 novembre, il giorno dopo l’anniversario dell’alluvione del 1966. Perchè in fondo Firenze, in quanto a rischio idraulico, non ha davvero niente da imparare da Genova. Ieri Nardella ha riunito intorno allo stesso tavolo tutti i soggetti coinvolti con uno scopo preciso. stabilire «chi fa cosa» e prendere le necessarie decisioni per sfoltire l’ingarbugliata catena di interventi.

Richiamo all’ordine preciso quindi per Stato, Regione, Provincia e Consorzio di bonifica (ieri stranamente assente) visto che gli interventi di tutela e salvaguardia idraulica li riguardano direttamente. Stato e Regione per l’Arno, Provincia per Terzolle, Ema e Mensola. Visti gli accordi per il passaggio dell’alta velocità gli interventi sul Mugnone sono stati affidati alle Ferrovie.

Al Comune – il sindaco lo ha ripetuto più volte – spetta solo la gestione del piano di emergenza che d’ora in poi conterrà anche il piano di rischio sismico (ora assente) e l’aggiornamento del piano neve e ghiaccio e di quello per il rischio idraulico. Il consiglio comunale sarà chiamato ad esaminarlo e approvarlo nel prossimo gennaio. Tre le direzioni già individuate: l’aggiornamento delle nuove competenze dei sindaci che devono gestire direttamente i servizi di emergenza, l’aumento delle forme di comunicazione ai cittadini. Dalla sensibilizzazione sui comportamenti virtuosi da mettere in pratica non appena vi sia un’allerta (la pulizia delle caditoie per esempio) alla collaborazione con Prefettura, Provincia e Regione per rafforzare la catena della comunicazione. Fino all’Alert system, cioè le telefonate mirate nelle abitazioni dei quartieri più a rischio. All’ultimo rischio di esondazione del Mugnone c’erano i vigili a suonare ai campanelli dei fiorentini per avvertirli del possibile pericolo.

A proposito di quanto è stato già fatto per mettere in sicurezza l’Arno Nardella ha affermato che «finalmente qualcosa si è mosso: la Regione ha sbloccato i finanziamenti e il governo è riuscito a far partire gli interventi sulle Casse di espansione e si è impegnato, attraverso le autorità competenti, a finanziare gli investimenti, ma c’è ancora molto da fare». I sindaco ha comunque chiaro un obiettivo: «Ci sono molti soggetti chiamati in causa, mi auguro che la legge nazionale preveda un meccanismo semplificato proprio per non scatenare, nella sindrome del giorno dopo, la corsa alla deresponsabilizzazione».

Paola Fichera

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro