Alcol, emergenza giovani: 40 ricoveri ogni week end

Patussi (centro alcologico): "I divieti non servono" LA GIORNATA DELLE TESTEDIALKOL FIORENTINE / VIDEO / FOTO / ECCO LA CLASSIFICA DELLE STRADE PIU' ASSEDIATE DAI MINIMARKET

Valentino Patussi, direttore del centro alcologico toscano

Valentino Patussi, direttore del centro alcologico toscano

Firenze, 21 novembre 2014 - Settecento segnalazioni di intossicazione da alcol solo nella notte di Halloween, circa 40 quelle che arrivano da un weekend, un po’ più sopra le righe. Poi: sono 8mila gli accessi all’anno tra pronto soccorso e ricoveri in ospedale per problemi legati all’alcol in Toscana, circa 4mila solo nella città di Firenze. E’ il (triste) bilancio delle folli notti del centro storico fatto di promozioni ad alta gradazione, tour dello sballo, drinking games e serate all’insegna dello shot and go, del bevi e vai, del bevi finché ce la fai.

Questa volta la denuncia arriva dal centro alcologico toscano. Valentino Patussi, il direttore, sul tavolo mette i numeri: «Il 19 per cento dei ricoveri nell’ospedale di Careggi è dovuto a problemi causati dall’alcol. E circa il 60 per cento riguarda persone comprese nella fascia d’età tra i 30 e i 50 anni. Il problema – va dritto al punto – riguarda anche gli adulti che avrebbero bisogno di corsi di educazione proprio come i più giovani.

Patussi fotografa con numeri e casi alla mano il quadro delle notti alcoliche della città, denunciate ampiamente dalle cronache. "Ci troviamo di fronte a tanti gestori, sia di locali che di minimarket, che vendono a ragazzi di età inferiore ai 18 anni, bisognerebbe chiedere i documenti ma in pochi lo fanno. Le segnalazioni che ci arrivano sono numerose – prosegue –. Nell’ultimo periodo ci sono più controlli, ma le sanzioni sole non servono a niente: ci vogliono misure più forti. Chi sbaglia deve pagare perché non dimentichiamoci che nel somministrare o vendere alcolici ci vuole molta responsabilità. Il consumo di alcol incide seriamente sulla salute pubblica: è causa di alti tassi di morbilità e mortalità. Si parla di circa 200 diverse malattie e del 7.4% di tutte le disabilità e delle morti premature". In Toscana, Firenze è la città con maggiori problemi legati al consumo di bevande ‘super’ per via dell’alta percentuale di turisti, di studenti stranieri e della vasta offerta di serate e iniziative ad alta gradazione e anche del numero di esercizi che ‘trattano’ l’alcol: da un’inchiesta de La Nazione è emerso che solo gli alcol shop sono 457, ben 264 nel centro storico. Palazzo Vecchio ci sta provando a regolamentare le bravate ‘di quelli della notte’ e le ordinanze anti alcol proprio la settimana scorsa hanno portato alla chiusura di 13 minimarket.

Ma è davvero un’ordinanza la soluzione dei problemi? "Non credo – non usa mezzi termini Patussi – che un divieto possa mettere fine all’eccessivo consumo di alcol ai giovani. L’ordinanza non è altro che il frutto di una lotta commerciale tra locali e minimarket che serve a poco, perché ripeto, dati alla mano, non sono solo i giovani il problema ma anche gli adulti, quelli che consumano e quelli che vendono. Tanti gestori avrebbero bisogno di corsi di formazione".

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