Studenti aggrediti, denunciati due militanti di CasaPound

Sono accusati di aver picchiato e ferito quattro giovani, tra cui anche due minorenni, colpendoli con i cocci di un bicchiere e con le aste delle loro stesse bandiere / L'AGGRESSIONE

La polizia

La polizia

Firenze, 18 giugno 2015 - Si stringe il cerchio nelle indagini per scoprire i responsabili dell'aggressione ad un gruppo di giovani della 'Rete degli studenti', che si trovava nel capoluogo toscano per assistere all'evento conclusivo delle Giornate del lavoro della Cgil. Due militanti del centro sociale di destra CasaPound, fiorentini di 21 e 23 anni, sono stati denunciati dalla polizia con l'accusa di aver partecipato, la sera del 14 giugno, all'assalto contro i giovani studenti. Il questore ha anche disposto la chiusura per 7 giorni del bar 'Orlandino e il leone' di via dei Cimatori, dove i due si trovavano prima dell'aggressione. Il locale è di proprietà del segretario di CasaPound Firenze, non indagato e al momento risultato estraneo ai fatti.

Secondo quanto spiegato dalla polizia infatti, il provvedimento di sospensione temporanea della licenza di somministrazione di cibi e bevande è stato disposto per evitare il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale, a prescindere dalla responsabilità del proprietario. In base alle indagini, condotte dagli uomini della Digos anche attraverso l'acquisizione delle immagini girate dalle telecamere della zona, i due presunti responsabili erano seduti ai tavoli del bar quando hanno iniziato a insultare il gruppo di giovani. Al termine dell'aggressione, alla quale avrebbero partecipato almeno altre due persone non ancora identificate, sarebbero tornati nuovamente all'interno del locale. Dovranno rispondere dei reati di lesioni personali e violenza privata, poiché accusati di aver picchiato e ferito in modo lieve quattro giovani, tra cui anche due minorenni, colpendoli con i cocci di un bicchiere e con le aste delle loro stesse bandiere.

Tuttavia, i titolari del locale sono rimasti molto perplessi davanti alla decisione del questore. "Non capiamo come il nostro locale possa essere ritenuto responsabile di un fatto accaduto in un'altra strada - affermano -. Abbiamo riscontrato molta confusione a riguardo e ci teniamo a specificare che i fatti di cronaca di domenica sono avvenuti in Piazza dei Cimatori e non in via dei Cimatori ove invece il nostro locale è ubicato. Risulta pertanto impossibile che il diverbio sia iniziato qui come invece è stato erroneamente riportato. Da dove siamo noi Piazza dei Cimatori non è neanche visibile trattandosi della parallela e dividendoci da essa una fila di palazzi, difatti mentre accadeva lo spiacevole episodio, la nostra giornata lavorativa continuava tranquillamente. Il personale si è accorto dell'accaduto soltantro in seguito. Siamo dispiaciuti per l'accaduto ma se ci sono delle colpe le si attribuiscano a chi ne è responsabile, il nostro locale non è legato a nessuna attività politica essendo una normale attività commerciale come tutte le altre, faremo infatti immediato ricorso contro la chiusura, non ci stiamo ad essere danneggiati per una vicenda che non ci riguarda in alcun modo".

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