{{IMG_SX}}Firenze, 17 aprile 2009 - Leonardo da Vinci sarebbe stato cresciuto da due 'padri', quello naturale e lo zio. La scoperta è del professore statunitense Louis A. Waldman, vice direttore di Villa 'I Tatti' a Firenze, sede dell'Harvard Center for Italian Renaissance Studies. A dimostrare la scoperta un documento che rappresenta l'inventario dell'abitazione del padre biologico, ser Piero, risalente al 1504.
 

 

Già alcuni scritti dell'artista avevano messo in evidenza il forte legame con il fratello del padre, Francesco da Vinci, che lo crebbe mentre il genitore era Firenze. Il Vasari, nel celebre 'Vite', commise un errore chiamando Ser Piero l'affezionato zio da cui fu cresciuto, cosa che dimostrerebbe quanto stretta fosse la relazione con il fratello del padre.

 

Il celebre leonardista americano delle Università del Texas e Harvard ipotizza, sulla scorta dell'inventario inedito, anche una nuova identificazione per il celebre 'Autoritratto' di Leonardo conservato nella Biblioteca Reale di Torino. Secondo il professor Waldman, in quel ritratto sarebbe raffigurato il 'secondo padre di Leonardo, cioè lo zio Francesco, e non l'autore della 'Gioconda' come finora si è sempre sostenuto. Nell'inventario della casa del padre naturale ser Piero da Vinci si cita una 'testa', cioè il ritratto dello zio Francesco realizzato nell'ultimo decennio del '400, che sarebbe poi andato perduto. Waldman sostiene che l'uomo raffigurato in quello che viene definito l'Autoritratto appare troppo vecchio per poter essere Leonardo all'epoca in cui lo dipinse.

 


Da qui l'ipotesi che il dipinto a matita rossa sanguigna vada identificato con il ritratto perduto dello zio di cui parla l'inventario dei beni di ser Piero da Vinci. Waldman illustrerà la sua scoperta nel corso della 'XLIX Lettura Vinciana' in programma domani, sabato 18 aprile, alle ore 10.30, alla Biblioteca Leonardiana di Vinci (Firenze).