Firenze, 30 novembre 2008 - E' stata inaugurata sabato  dall'assessore alla cultura Eugenio Giani la mostra "Jorge Eielson: arte come nodo / nodo come dono" (in Sala d'Arme fino all'8 gennaio) che rientra in uno degli eventi della settimana dedicata ai due peruviani esemplari Mario Vargas Llosa e Jorge Eilson.

 

"Sono onorato e orgoglioso di presentare questa bellissima mostra - ha detto  l'assessore Giani nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio dove, sabato,  si è svolta la cerimonia di presentazione dell'esposizione - che rende omaggio a questo eccellente peruviano al quale Firenze si sente molto legata come anche a Vargas Llosa che in questa settimana fiorentina ha mostrato tanto interesse, curiosità e amore per questa città. Voglio ricordare la grande comunità di peruviani che vive a Firenze e in generale la percentuale di stranieri, oltre il 10 per cento che abita questa città. Il che conferma il carattere di internazionalità e la grande apertura che caratterizza Firenze ".

 

Giani ha poi consegnato a Vargas Llosa la copia del Marzocco simbolo della Firenze romana forgiato da Donatello nel Rinascimento.

 

Eilson ha segnato con la sua molteplice attività artistica, performativa e letteraria il mondo culturale europeo e americano del secondo Novecento.

 

Vissuto in Italia dal 1950 fino alla sua morte, ha fatto parte dei movimenti artistici italiani del dopoguerra, ha mantenuto vive le sue radici peruviane e il fascino per le culture precolombiane che ha studiato e ricreato nella propria opera, ha stabilito legami con altre realtà extra-europee, in particolare con quelle segnate dal pensiero zen. E così come altri artisti del suo tempo ci hanno lasciato in eredità un segno caratteristico, insieme ancestrale e nuovo, ludico e filosofico - il taglio di una tela, l'avvolgimento di un'opera architettonica, la macchia informe e casuale su un dipinto - lui ha riscoperto ricreato il nodo.

 

Attorno a questo segno si sviluppa la mostra che l'assessorato alla cultura ha promosso insieme al Centro Studi Jorge Eielson negli spazi suggestivi della Sala d'Arme di Palazzo Vecchio. All'inaugurazione di questa mattina era presente, oltre all'assessore Giani, la presenza, lo scrittore Mario Vargas Llosa insieme a Martha Canfield, docente all'Università di Firenze, erede dell'artista e curatrice del catalogo (Pistoia, Gli Ori).
 

L'esposizione è stata organizzata dal Centro Studi Jorge Eielson in collaborazione con il Comune di Firenze-Assessorato alla Cultura ed inserita nell'ambito di una intera settimana dedicata all'opera di due peruviani esemplari: Mario Vargas Llosa e Jorge Eduardo Eielson. La mostra è stata curata dalla professoressa Martha L. Canfield, presidente del Centro Studi Jorge Eielson. 

 

ll catalogo, edito da Gli Ori (Pistoia), raccoglie tensioni e nodi dipinti, intagliati in legno o realizzati in stoffa, esposti in Sala d'Arme, nonché i testi della curatrice, Martha Luana Canfield, del presidente del comitato scientifico del Centro, Mario Vargas Llosa, dell'artista Fernando de Szyszlo, dei professori Luciano Boi e Aldo Tagliaferri, e un'intervista con J. Eielson del prof. Antonio Aimi; inoltre presenta gli omaggi di vari artisti (Mimmo Rotella, Carlos Runcie Tanaka, Cristiano Mattia Ricci) e poeti (Alessio Brandolini, Bili Sanchez, Ivan Sirtori, Andrea Santon).
 

La curatrice ha, inoltre, preparato una nuova edizione, corretta e aggiornata, dell'antologia di Jorge Eduardo Eielson, Poesia scritta, Firenze, Le Lettere, 2008, e curato la raccolta poetica Di stanza a Roma, Roma, Ponte Sisto, 2007.

 

La mostra, ad ingresso gratuito è aperta da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.