{{IMG_SX}}Firenze, 23 ottobre 2007 - Una perquisizione è stata effettuata a Firenze per l'inchiesta dei carabinieri del Ros e della procura di Perugia su una presunta cellula anarco-insurrezionalista smantellata in Umbria. Secondo quanto appreso dagli inquirenti, la perquisizione ha riguardato una giovane, che vive a Firenze ma non è originaria della Toscana, che risulta tra gli indagati dell'inchiesta.

 

L'OPERAZIONE ANTITERRORISMO

Nell'ambito dell'inchiesta che ha poi portato anche alla perquisizione nel capoluogo toscano, cinque persone sono state arrestate in provincia di Perugia. L'accusa per tutti è quella di organizzazione e costituzione di un gruppo anarco-insurrezionalista sotto la sigla di Coop Fai, 'Contro ogni ordine politico' aderente alla Fai, la Federazione anarchica informale, comparsa per la prima volta come sigla in occasione dell'attacco dinamitardo a Bologna, il 21 dicembre del 2003, nei pressi dell'abitazione dell'allora presidente della Commissione europea Romano Prodi.

 

Tutte giovani le persone per le quali il pm della procura di Perugia, Manuela Comodi, ha firmato le ordinanze di custodia in carcere. Vent'anni, Michele Fabiani e Andrea Nucci, ventuno anni Dario Polinori, ventisei anni Damiano Corrias e quarantadue Fabrizio Reali Roscini. Tutti di Spoleto in provincia di Perugia. Gli inquirenti li ritengono responsabili di vari danneggiamenti incendiari a danno di cantieri ed edifici pubblici, vilipendio ed ingiurie nei confronti delle Istituzioni dello Stato, istigazione a delinquere, furto e procurato allarme, minacce di morte nei confronti del sindaco di Spoleto (Massimo Brunini, Ds), minacce di morte nei confronti di alcuni militari dei carabinieri, detenzione di armi e munizioni e l'invio, lo scorso agosto, di una lettera minatoria alla presidente dell'Umbria, Maria Rita Lorenzetti, contenente due proiettili calibro 38. 

 

Il gruppo di giovani, arrestati dal Ros dei carabinieri in collaborazione con i comandi provinciali di Perugie e Firenze, secondo il comandante dei Ros, Giampaolo Ganzer "si trovava in una fase di crescita ma già con una discreta capacità a livello operativa". Dopo la lettera con minacce di morte e due proiettili calibro 38 alla presidente Lorenzetti lo scorso 20 agosto, le indagini si erano subito indirizzate nei confronti di cinque soggetti, tutti provenienti dalla zona di Spoleto, che sotto la sigla Coop, Contro ogni ordine politico, 'si accingevano a dare attuazione - ha spiegato Ganzer - al programma eversivo della Federazione anarchica informale'.

 

"Dopo una serie di intercettazioni - ha proseguito il comandante dei Ros - abbiamo ritenuto che non fosse difficile pensare ad un escalation violenta di questo gruppo anche con l'organizzazione di trappole per i militari con il metodo del doppio ordigno". Il gruppo eversivo aveva inoltre recentemente minacciato un'accelerazione armata alla guerra ecologista esplosa in Umbria, viene specificato in una nota della procura della Repubblica di Perugia, facendo chiaro riferimento ad una campagna armata da realizzare nei prossimi mesi".