Carabiniere e aspirante sindaco: "Serve legalità, ci metto la faccia"

Fermo, il Pd senza candidati si affida alla lista civica di un militare

Pasquale Zacheo (Zeppilli)

Pasquale Zacheo (Zeppilli)

Fermo, 21 marzo 2015 - GLI UOMINI di legge continuano a sedurre il Pd. Dopo i magistrati – vedi il super commissario anticorruzione Raffaele Cantone (finito nel toto-nomi per il dopo Lupi) o Felice Casson che ha vinto le primarie a Venezia – adesso ai politici si preferiscono anche i carabinieri. Succede nelle Marche, a Fermo, dove il comandante della Compagnia, Pasquale Zacheo, dopo essere entrato in municipio per sequestrare documenti e svolgere indagini, potrebbe farlo per sedersi sulla poltrona di sindaco. Non con un’azione militare, ma a furor di popolo.

Per rilanciare il capoluogo di una delle province più giovani e piccole d’Italia, chiamata alle urne dopo lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale, sembra che l’unica persona adatta sia questo ufficiale di 46 anni, in passato braccio destro in Basilicata del pm Luigi De Magistris (ora sindaco anche lui, a Napoli), nelle inchieste ‘Why Not’ e ‘Toghe lucane’, toccando la parte peggiore di un mondo dove adesso vuole entrare. Zacheo sarà il candidato sindaco di una lista civica, lo appoggerà il Pd e lo ha anche cercato il centrodestra.

Zacheo, non ritiene inopportuno candidarsi sindaco in una città dove è stato artefice anche di grandi inchieste politiche?

"Perché? L’ambito amministrativo e l’ambito penale-giudiziario sono due realtà completamente distinte e separate. Le inchieste da me condotte riguardano fatti specifici e singole persone. Le forze di polizia svolgono un’attività talmente complessa che quella investigativa è residuale".

Perché un ufficiale dei carabinieri come lei ha deciso di entrare in politica?

"La mia famiglia ha fatto una scelta precisa per il futuro, quella di vivere a Fermo. Così ho deciso di mettere al servizio della comunità la mia esperienza in ambito istituzionale e sul funzionamento della pubblica amministrazione".

Finora controllava che non venissero commessi illeciti. Nel caso venisse eletto, come pensa di garantire la legalità?

"Intanto, potrò mettere al servizio del Comune l’esperienza maturata, soprattutto per evitare che i reati si commettano o che si creino ambienti o rapporti comunque potenzialmente pericolosi o addirittura criminogeni. Proverò a metterci direttamente la faccia per garantire trasparenza e buona amministrazione".

Lei, che già dai tempi in cui lavorava con De Magistris ha avuto modo di toccarne la parte peggiore, ancora crede nella politica fino al punto di entrarvi?

"In Calabria ho sempre apprezzato un detto del luogo: ‘Le persone perbene sono di più di quelle malamente’".

Si presenta con una lista civica, ma sarà appoggiato da un partito di tradizione come il Pd, cosa ne pensa?

"La scelta del Pd di rinunciare a un suo candidato è un elemento di straordinario rinnovamento delle dinamiche della politica. Altre forze politiche stanno facendo valutazioni simili, vedremo cosa decideranno".