Roma, 31 agosto 2015 - Eni brinda alla maxi-scoperta di un giacimento di gas in Egitto. Applausi anche del premier Matteo Renzi. "Il più grande del Mediterraneo", diceva ieri il Leone a sei zampe. E oggi, l'ad Claudio Descalzi rincara la dose in un'intervista a Bloomberg. La scoperta impatterà "positivamente" sul dividendo di Eni, assicura. Il giacimento, ha aggiunto, insieme ad altre rilevazioni "renderà la posizione di Eni in termini di cash flow molto più robusta rispetto a prima". Nell'intervista telefonica, Descalzi ha anche puntualizzato che la scoperta non cambia la strategia di dismissioni annunciata per il piano 2015-2018, che prevedono cessioni per 8 miliardi di euro. Per quanto riguarda invece il prezzo del petrolio Descalzi si dice "non molto preoccupato".
ESULTA RENZI - "Ieri Eni ha annunciato la più importante scoperta di gas della storia del Mediterraneo - scrive sulla sua pagina Facebook Renzi -. Si tratta dell'ennesima iniziativa energetica in Africa di questo straordinario team di professionisti che guidano il 'cane a sei zampe' e che costituiscono un patrimonio per il nostro Paese. Esprimo loro la mia gratitudine e quella di tutti gli italiani". E aggiunge: "Ma la scoperta è molto importante non solo per motivi economici o di sostenibilità: è un fatto davvero significativo anche per il futuro dell'Egitto che è Paese chiave nel delicato scacchiere mediterraneo - aggiunge Renzi - Dunque orgoglio e responsabilità sono le parole chiave dopo questa scoperta. Adesso sempre più convinti di investire in Africa e creare in quei territori le occasioni di crescita. Investimenti, cooperazione internazionale, giustizia sociale: questi i punti di riferimento della nostra azione di politica estera in Africa", conclude il premier.
BOOM A PIAZZA AFFARI - Ottima giornata per il titolo a Piazza Affari, in scia all'annuncio. Dopo aver aperto a +4%, il titolo del Leone a sei zampe ha continuato la sua cavalcata per poi chiudere a +1,53%. Un exploit che limita i danni del listino milanese, oggi piuttosto debole. Pollice alto anche dagli analisti di Equita: "Riteniamo che la scoperta abbia un valore significativo per Eni data la vicinanza con le infrastrutture esistenti (delta del Nilo), e la prossimità dei mercati di sbocco (sia quello Egiziano che quello Europeo)".