Tutti in difesa del cartello acchiappa pellegrini. “Niente di male a fare affari con la Francigena‏”

La querelle vede come protagonisti un barista di Gambassi Terme e il parroco del paese. Confesercenti commenta: “Produrre reddito è un bene per l'intera comunità

La via Francigena

La via Francigena

 

Empoli, 2 ottobre 2014 - L’abbrivio era da polemica di paese, ma considerando il polverone che nelle ultime ore ha sollevato, la querelle tra il barista che con cartelli pubblicitari al proprio locale sostiene di attirare nel centro di Gambassi i pellegrini della Via Francigena e il parroco che lo accusa (sulle colonne del giornalino della parrocchia) di fare solo i suoi interessi, potrebbe trasformarsi in un dibattito ben più ampio e articolato. Nel battibecco tra i ‘nostri’ don Camillo (don Evaristo Masini, parroco di Gambassi Terme) e Peppone (Alessandro Fossi, titolare del Bar Centrale) si è inserita la Confesercenti Empolese Valdelsa che, attraverso una lettera aperta rivolta al sacerdote, difende il barista e la sua iniziativa. “Caro parroco - esordisce nella missiva il responsabile dell’associazione di categoria, Lapo Cantini - Ricordiamoci che l’accoglienza è un dovere cristiano. Se poi nell’esercitare questo dovere si crea occupazione, si produce reddito e questo reddito viene ridistribuito all’interno della comunità, che male c’è?”.

 

Cantini si dice pronto a discutere della questione senza, naturalmente, avere alcuna intenzione di suggerire al parroco quali posizioni assumere all’interno della propria comunità parrocchiale. “Volevamo, però, farle presente che ormai da diverso tempo Regione Toscana, comuni del territorio, associazioni di categoria stanno lavorando attivamente affinché la via Francigena sia non solo, giustamente, valorizzata come percorso di crescita spirituale, ma anche come volano di sviluppo turistico, economico e commerciale. Anche di recente - prosegue il responsabile di Confesercenti - in diverse aree della Regione sono stati firmati importanti protocolli tra associazioni delle vie Francigene, assoturismo Toscana e associazioni di rappresentanza del mondo imprenditoriale, per dare maggiore slancio al turismo legato alla via Francigena attraverso gli operatori commerciali che si trovano lungo il percorso. Da anni i cosiddetti ‘Cammini d’Europa’ si sono mossi in questa direzione, con grandi ricadute in termini economici e anche occupazionali. Caro don Masini - prosegue Cantini - è sotto gli occhi di tutti la difficilissima situazione in cui vivono famiglie e imprese: negli ultimi sette anni abbiamo perso il 25% della nostra produzione industriale e la disoccupazione giovanile ha toccato la soglia ‘monstre’ del 43%. Non sono tempi, insomma, per spaccare il capello in quattro e fare battaglie contro i mulini a vento. La Francigena può essere una grande opportunità per creare nuova occupazione, valorizzare le nostre attività commerciali, ricettive, della ristorazione, e quindi sopperire, in qualche modo, alla tragica crisi del manifatturiero che, anche da noi, come dimostra anche il recente caso Shellbox può provocare danni immensi alla comunità”.

Irene Puccioni