In viaggio coi pendolari da Empoli a Castelfiorentino, il treno arriva puntuale pulito e confortevole: "Magari fosse sempre così"

Treni puntuali, puliti e confortevoli: una giornata da prendere a modello. Ma i pendolari lamentano comunque quotidianamente ritardi e disagi

Pendolari sulla tratta Empoli-Castelfiorentino (Fotocronache Germogli)

Pendolari sulla tratta Empoli-Castelfiorentino (Fotocronache Germogli)

Empoli, 20 novembre 2014 - ORE 13:40: il treno arriva da Firenze a Empoli in perfetto orario, direzione Siena. «Oggi è andata bene» mormora una donna alzando gli occhi al cielo. Davanti a lei, uno sciame di pendolari esce dal treno, mentre un fitto gruppo di studenti si accalca all’entrata della carrozza per guadagnare quanto prima un posto a sedere. Ma va bene anche su quel piano: la carrozza è luminosa, pulita e con tanti posti disponibili. Che sia il caso di ridimensionare il cumulo di proteste verso Trenitalia?

«NO, ANZI: c’è ancora tanto da fare per raggiungere i livelli standard degli altri Paesi europei – ci dice Virginia Pollina, che ogni giorno prende il treno per raggiungere l’università a Novoli – E’ vero: la situazione quest’anno sembra migliorata e il livello di questo treno è buono. Ma deve diventare la normalità e non una singola eccezione».

Nel frattempo, siamo arrivati alla stazione di Ponte a Elsa, dove sostiamo qualche minuto in attesa del treno proveniente da Siena. Una delle grandi criticità di questa tratta è dovuta proprio al binario unico di Granaiolo, che negli anni ha causato non pochi disagi alla linea. Eppure, nonostante l’attesa obbligata, le porte del treno rimangono chiuse: non si può né scendere né salire e questo rende la sosta definitivamente – e inspiegabilmente – inutile.

Per i viaggiatori diretti a Ponte a Elsa e per quelli che attendono il treno in questa stazione (frequentata anche da numerosi pendolari di San Miniato diretti verso Siena), è inevitabile aspettare la corsa successiva, trenta minuti dopo.

Mentre il treno riparte, proviamo ad inserire il caricabatterie del cellulare nello spinotto sotto il finestrino: non funziona. In compenso il treno arriva a Castelfiorentino in perfetto orario.

«Non si può pretendere troppo – ci suggerisce sorridendo Eugenio Vairo, studente dell’università di Siena – Considerando che si parla di Trenitalia bisogna accontentarsi. Il livello mi sembra migliorato, a parte qualche disservizio come quello di ieri quando per un guasto abbiamo dovuto aspettare venti minuti un altro treno. Però, ripeto, bisogna aseguarsi. Siamo in Italia».

Meno rassegnati invece appaiono altri due studenti, che troviamo al ritorno sul treno che ci riporta verso Empoli. «Il livello generale è abbastanza buono, a parte qualche carrozza mezzo che sarebbe da rottamare - dice Gabriele Belardi – Soprattutto su questa tratta a volte vediamo arrivare dei treni davvero troppo vecchi». Dello stesso parere anche l’amico Andrea Corsinovi, che aggiunge: «Magari sarebbe opportuno aggiungere altre corse negli orari critici, come ad esempio la mattina quando ci capita di rimanere in piedi ammassati tra altri pendolari».